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Alla Bit presentate le iniziative “Cammini Aperti” e Aromi d’Italia con ministro Santanchè, Umbria capofila del Turismo lento nel progetto nazionale “Scopri l’Italia che non sapevi”

È interamente dedicato al turismo lento il progetto Cammini Aperti ideato dalla Regione Umbria, capofila in Italia del turismo lento, che vede però il coinvolgimento di tutte le regioni, ciascuna per selezionare gli itinerari sul proprio territorio.

L’ iniziativa, presentata a Milano nello stand della Regione Umbria, alla presenza del ministro al Turismo Daniela Santanchè, con Sviluppumbria in veste di soggetto attuatore, rientra nel grande progetto “Scopri l’Italia che non Sapevi” la strategia di promozione comune delle Regioni Italiane frutto di un accordo di programma tra il Ministero del Turismo e la Commissione Politiche per il Turismo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in collaborazione con ENIT.

Un progetto quello di “Scopri l’Italia che non Sapevi”, che vede il coinvolgimento in qualità di capofila delle Regioni Emilia-Romagna, Umbria, Marche e Abruzzo, ognuna per la valorizzazione di una tematica specifica (borghi, turismo lento, turismo attivo, natura e parchi).

A queste si sono unite le Regioni partner ai quali sono stati affidati alcuni tematismi verticali. Regione Toscana, Friuli-Venezia Giulia e Campania si occupano così rispettivamente di enogastronomia, golf e percorsi e itinerari di turismo archeologico subacqueo.

“Il turismo lento rappresenta un segmento in forte ascesa che favorisce anche la sostenibilità soprattutto in termini di destagionalizzazione, decongestione dei flussi e creazione di nuove opportunità di lavoro – dichiara il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè – In più, è un modo di viaggiare che ben si sposa con l’enogastronomia, fattore identitario noto in tutto il mondo e dal fortissimo potere di attrazione per i turisti italiani e stranieri. Ecco perché questi due progetti formano un connubio vincente e indissolubile nell’ottica di ampliare la strategia di comunicazione delle eccellenze dei nostri territori. Mettere a sistema i cammini come prodotto turistico, con loro specifiche identità e omogeneità, è una delle sfide che il governo si pone in ambito turistico. I cammini religiosi – su cui nell’ultima legge di bilancio abbiamo stanziato ulteriori 15 milioni, per un ammontare complessivo di oltre 19 –, poi, costituiscono un’occasione preziosa in vista del Giubileo 2025, che vedrà arrivare oltre 30 milioni di turisti nella sola capitale. Un appuntamento, questo, che non deve farci trovare impreparati. Invece, dobbiamo lavorare insieme – Ministero, Regioni e gestori dei cammini – stabilendo una tabella di marcia di interventi in tema di percorribilità, segnaletica, servizi accessori e campagne di comunicazione mirate”.

All’ incontro che si è tenuto a Milano erano presenti la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, il coordinatore della Commissione Politiche per il Turismo della Conferenza delle Regioni, Daniele D’Amario, Francesco Tapinassi direttore di Toscana Promozione, Ivana Jelinic, presidente e Ceo di Enit.

Sono intervenuti la dirigente del Servizio Turismo della Regione Umbria, Antonella Tiranti, Gianluigi Bettin di Sviluppumbria.

“Cammini Aperti” si pone l’obiettivo di creare il più importante evento del turismo lento, promuovendo i valori dell’accessibilità. Le escursioni e le passeggiate saranno condotte da guide ambientali escursionistiche o accompagnatori di media montagna.  L’iniziativa si terrà il 13 e 14 aprile con 42 escursioni, 2 per ogni Regione.

“L’Umbria, grazie al fascino delle sue bellezze naturali, alla ricchezza culturale dei suoi territori e alle sue pregiate produzioni enogastronomiche, sta diventando sempre di più un forte attrattore turistico per l’intero paese.

“Dobbiamo imparare a promuovere l’Italia nella sua interezza perché non avrebbe senso un progetto come quello dei Cammini se dedicato a un’unica regione – ha detto la presidente Tesei – Bisogna fare squadra nell’ambito della quale ogni regione potrà proporre le proprie eccellenze  in tutti i mesi dell’anno. In questo contesto l’Umbria può dare molto con le sue bellezze e i suoi borghi.  Un progetto quello dei Cammini che andrà narrato in un momento in cui la domanda turistica sta cambiando e si sta destagionalizzando. Gli ottimi risultati raggiunti sul fronte del turismo anche grazie ai tanti passeggeri dell’aeroporto, ci spingono a fare sempre di più e ad investire anche sul versante del potenziamento delle infrastrutture. Il turismo è un’industria per la nostra regione e stiamo lavorando anche per una legge regionale in materia. Alla Bit abbiamo dato spazio a tutte le eccellenze del territorio in uno stand che vede una promozione in sinergia tra assessorato al Turismo e Cultura e all’Agricoltura”.

“Con il progetto dedicato ai Cammini, la Regione Umbria si pone all’avanguardia e capofila per la promozione di un turismo sostenibile, che punta a sviluppare tutta la rete dei cammini religiosi e dei sentieri naturalistici, valorizzando i contesti territoriali e preservandone le identità – ha sottolineato l’ Assessore al Turismo della Regione Umbria Paola Agabiti a margine dell’iniziativa – In qualità di ente capofila del progetto abbiamo svolto e continueremo a svolgere con impegno un’attività a favore di tutte le regioni italiane per la diffusione di questa forma di turismo che ha forti ricadute positive sul territorio, non solo in termini economici, ma anche sociali ed ambientai. Dalla prima indagine Enit realizzata da Touring club e Ipsos per analizzare il fenomeno del turismo lento, l’Umbria è risultata una delle tre regioni più apprezzate da italiani e stranieri: un risultato lusinghiero per la nostra regione che ha superato sul versante turistico tutte le aspettative con sette milioni di presenze registrate. Numeri che, se da una parte confermano come la programmazione regionale con lungimiranza abbia saputo coniugare sviluppo economico e tutela del patrimonio culturale e ambientale, dall’altra rappresentano un’ulteriore spinta a mettere in campo nuove idee e progetti per potenziare un’offerta sempre più attrattiva e variegata. Il turismo lento e sostenibile in questo contesto rappresenta un tassello fondamentale per la crescita e un elemento identitario forte della nostra nazione, coniugando storia, religiosità, ambiente e benessere”.

Ma turismo lento è anche enogastronomia, tematismo verticale, che viene curato dalla Toscana, in qualità di regione partner del progetto “Scopri l’Italia che non sapevi”.

“Scoprire un territorio in modo slow vuol dire anche assaporarne i prodotti tradizionali, veri e propri ambasciatori della cultura e della storia del nostro paese – commenta Leonardo Marras, Assessore all’economia e al turismo della Regione Toscana – Così, per promuovere il turismo lento dal punto di vista dell’enogastronomia abbiamo scelto di fare ricorso ai profumi senza tempo della cucina tipica di ogni regione, gli aromi che segnano esperienze di scoperta e riscoperta”.

Il progetto prevede tra le molte iniziative anche un  tour, che da nord a sud, isole comprese, farà leva sulle degustazioni dei diversi piatti.
Tra aprile e maggio “Drive My Tasting” girerà l’Italia.

Si tratta di un esclusivo bus, unico, arredato con una cucina professionale e tavoli per 30 coperti, pronto ad accogliere gli ospiti che ceneranno e allo stesso potranno ammirare le bellezze di “quella tappa” da un punto di vista privilegiato.

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