Centri storici sempre più in difficoltà, a cominciare da quelli di Perugia e Terni. I dati resi noti, giovedì 20 febbraio, dall’Ufficio Studi nazionale di Confcommercio, Demografia d’impresa nelle città italiane, confermano, con estrema e drammatica evidenza, la necessità di interventi efficaci di rigenerazione urbana in Umbria. Le imprese del commercio al dettaglio sono diminuite del 5% dal 2016 al 2019 nel centro storico di Perugia (298 nel 2016 contro le 284 del 2019); c’è un leggero calo dell’1% anche per gli alberghi, bar e ristoranti.
Il confronto è invece impietoso con il 2008, anno rispetto al quale le imprese del commercio al dettaglio, nel 2019, sono diminuite nel centro storico del 32,4% (erano 420 nel 2008); forte diminuzione anche per alberghi, bar e ristoranti che nel 2019 hanno segnato un -14,6% rispetto al dato di dieci anni prima. Questa categoria di imprese presenta una variazione positiva nelle altre aree del territorio comunale, dove sono cresciute del 15% nel periodo 2008 – 2019. Alcuni di questi dati sono confluiti nell’indice composto a cinque fattori mediante il quale l’Ufficio Studi di Confcommercio ha misurato la “vitalità” e il “potenziale declino commerciale” dei 120 Comuni italiani esaminati, classificandoli nei due rispettivi gruppi. Perugia risulta tra questi ultimi.
A Terni il commercio è diminuito sia nel centro storico che fuori dal centro. Le attività del commercio al dettaglio nel centro storico di Terni sono diminuite dell’8% nel periodo 2016 – 2019 (passando da 364 a 334). Molto più pesante il calo di queste imprese se si fa il raffronto con il 2008 (-12%) quando nel centro storico operavano 378 imprese. Stessa variazione percentuale per le imprese commerciali al dettaglio che operano nelle altre aree del Comune di Terni, anch’esse diminuite del 12% negli ultimi 10 anni. Gli alberghi, bar e ristoranti hanno avuto un andamento contrario: quelli operanti nel centro storico sono diminuiti del 4% nel periodo 2008 – 2019 (143 contro 137), mentre sono aumentati dell’8%, sempre nel periodo 2008 – 2019, le attività situate in aree diverse dal centro storico, che sono passate da 315 a 339. (dal Corriere dell’Umbria)
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