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Lega: “Non c’è più tempo, il governo faccia la sua parte e tuteli i lavoratori della Treofan di Terni”

“Non possiamo assistere inermi al depauperamento di uno degli asset economici più importanti del nostro territorio. Chiediamo al governo italiano un intervento deciso, perentorio e concreto nella vertenza Treofan. La notizia di oggi, della disdetta da parte di Jindal di tutti i contratti in scadenza con i fornitori, sia per quanto riguarda le utenze (energia elettrica e gas), che per i servizi (mensa e pulizie), relativi allo stabilimento di Terni, è l’ennesimo schiaffo ai lavoratori”. Così la nota del gruppo consiliare della Lega al Comune di Terni, in relazione alla vertenza Treofan.
“La volontà della società indiana di lasciare la nostra città è molto chiara – aggiungono i leghisti- ma la politica a tutti i livelli deve fare la sua parte per evitare la chiusura.
L’esecutivo nazionale, irresponsabilmente, continua ad essere spettatore passivo degli eventi, aspettando un epilogo che sembra inevitabile, mettendo in mano a Jindal il sudore ed i sacrifici di centinaia di famiglie”.
“I lavoratori ternani vanno tutelati- prosegue la nota- ed è urgente che il Mise ponga in essere iniziative concrete che costringano la proprietà a tornare sui suoi passi, a rispettare i dipendenti e a porre sul piatto un piano industriale credibile, valutando le opzioni alternative al disimpegno, che possano poi garantire una ripresa della produzione ed una rivalutazione dell’intero polo chimico ternano.
Ribadiamo la strategicità del settore, per anni fiore all’occhiello a livello nazionale.
Una chiusura, in termini di sviluppo, occupazione e peso industriale, sarebbe deleteria per tutti, non solo per i lavoratori dell’azienda, e per molti di quelli delle imprese che vi operano a supporto, ma anche per il tessuto economico della nostra provincia”.
“Per anni – concludono dalla Lega- il polo chimico ternano è stato un’ eccellenza nazionale ed internazionale, sinonimo di ricerca, futuro e innovazione, un background che non può essere perduto e che deve tornare ad essere il fulcro della nostra economia.
Insieme ai nostri rappresentanti in Parlamento, ci impegneremo affinché il governo ed il Mise, trovino una soluzione e già dal prossimo tavolo, in programma il 5 Novembre, prendano, per una volta, le parti dei lavoratori in maniera decisa, tutelando i livelli occupazionali e la loro dignità”.

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