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Lega: “Ambulanti e giostrai rischiano di essere tra le prime vittime della crisi economica”

“Questa emergenza e le misure di contenimento dell’epidemia da coronavirus stanno mettendo in ginocchio tutte le imprese commerciali e produttive del nostro territorio. A rischiare di essere tra le prime vittime ad estinguersi a causa del Coronavirus vi sono gli ambulanti ed i giostrai, categorie che purtroppo non vengono considerate con la giusta attenzione” a denunciarlo il Segretario Regionale della Lega, Virginio Caparvi, il capogruppo regionale della Lega, Stefano Pastorelli e la vice Presidente dell’Assemblea Legislativa, Paola Fioroni.
“Il divieto di assembramento, le misure di contenimento sociale e lo stop dei mercati hanno messo in crisi anche il settore degli ambulanti – spiegano gli esponenti della Lega – in Italia sono circa 183 mila gli operatori del commercio ambulante, pari al 22% delle imprese commerciali, di cui circa 3mila solo in Umbria.
Il comparto dei venditori ambulanti sviluppava, prima del coronavirus, il 2% del Pil e i 600 euro non costituiscono la soluzione: oltre alla merce da pagare ed i costi da sostenere c’è soprattutto l’incertezza su quando si potranno riaprire i mercati e quali saranno le indicazioni per la sicurezza alla ripresa delle attività. Dalle continue interlocuzioni che abbiamo con i rappresentanti di questa categoria emerge che qualcuno si è organizzato con la consegna a domicilio, ma soprattutto una grande paura legata ad un quadro di totale assenza di certezze in cui operare: come Lega ci siamo sempre fatti portatori degli interessi del settore, anche riguardo le difficoltà economiche e normative già esistenti prima del Covid19, legate in particolare all’abusivismo.
7.500 licenze per 15 mila famiglie, a cui si aggiungono 40 aziende che costruiscono giostre: questi i numeri dei giostrai in Italia – evidenziano ancora – cittadini privi in questo momento di altre forme di reddito, impossibilitati a svolgere quella loro funzione sociale riconosciuta a queste forme di spettacolo popolare dalla legge n. 337/1968, una categoria per cui il Governo non ha previsto un piano preciso, né provvedimenti che consentano la messa in sicurezza del lavoro del comparto. È necessario che sia previsto un intervento decisivo a sostegno anche in questo caso del lavoro e della sopravvivenza di tanti nuclei familiari.
Sentiamo il dovere di sostenere le attività degli ambulanti e dei giostrai che rappresentano un servizio insostituibile per le comunità locali, ma anche un forte legame con le nostre tradizioni e con la nostra identità regionale – concludono Caparvi, Pastorelli e Fioroni – ci faremo pertanto parte diligente per chiedere alla Regione di intervenire anche nell’interlocuzione con il Governo per sostenere anche queste categorie, profondamente convinti che in Italia non possa e non debba essere tutto demandato solo alle amministrazioni del territorio, ma che si debbano individuare linee d’intervento nazionali omogenee per fasce sociali e categorie colpite in tutto il paese. La Regione Umbria non farà mancare il proprio supporto, ma dovrà essere necessariamente il Governo a tracciare il piano specifico di sostegno per questi comparti”.

Foto: LU ©

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