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Terni Reti: via libera al nuovo piano industriale

Ok del consiglio con  19 sì (Cdx e Orsini) e 10 contrari, al nuovo piano industriale strategico 2022-2024 di Terni Reti S.r.l., società interamente controllata del Comune di Terni.
Il documento, redatto con il supporto di un advisor esterno, fissa gli obiettivi per il prossimo triennio secondo una visione integrata e definisce le strategie per raggiungerli.

Il piano muove dalla descrizione della situazione dell’ultimo periodo di vita dell’azienda che, a seguito dell’operazione di riorganizzazione della società, ha visto un consistente incremento dell’utile netto che è passato da 21.200 euro del 2019 a 796.000 euro del 2021. Un risultato che si cala, tuttavia, in un contesto di incertezza legata ad alcuni elementi di criticità.
Tra questi, la sottoscrizione con la Banca delle Marche di uno strumento finanziario detto “Collar”, per un importo di quasi 30 milioni di euro, a copertura del mutuo per l’acquisto degli impianti e delle reti del gas, che ha comportato un patrimonio netto negativo dal 2017 determinando per Terni Reti la difficoltà ad accedere ai finanziamenti esterni. Altra notevole criticità deriva dal contenzioso con Umbria Distribuzione Gas per i canoni di concessione della rete comunale del gas e dal conseguente rischio di mancanza di liquidità per l’incaglio temporaneo – si legge nel documento – del credito di oltre 3,5 milioni di euro relativo ai canoni periodo 2020-2021, credito peraltro ricorrente per i successivi periodi di competenza. In questo quadro si pone come ulteriore elemento di incertezza La mancata definizione degli asset patrimoniali dell’Aviosuperficie e del Parcheggio San Francesco, fino al 2016 gestiti da ATC Servizi Spa, società in liquidazione dal 2015.

Il Piano dettaglia le attività delle 5 unità di business di Terni Reti – rete del gas, mobilità, parcheggi, sport, facility managment – e introduce la possibilità di ulteriori linee relative ai servizi cimiteriali, che potrebbero essere inglobati nel corso del 2022, e al servizio di illuminazione pubblica. Il Piano prefigura la possibilità di uno sviluppo della società verso la mission della Asset company attraverso il conferimento da parte del Comune della proprietà e di altri diritti reali su beni materiali e immateriali di pubblica utilità nel lungo periodo. Un processo di focalizzazione sulla partecipata da definire in maniera condivisa tra società e socio unico, a partire dall’individuazione degli asset strategici e conferibili, per giungere a un nuovo modello di gestione del patrimonio comunale.
Il documento si sofferma anche sui fattori abilitanti del Piano, le leve operative che consentono il perseguimento delle strategie e che sono individuate nell’organizzazione per business unit centrata sul responsabile del servizio, nella condivisione e coinvolgimento delle risorse umane, nella innovazione tecnologica e digitalizzazione, nella forte attenzione ai costi e in un sistema di controllo di gestione agile che consenta rapide azioni correttive.

Entrando più nel dettaglio dei conti, il piano prevede per il triennio:

  • risultati economici netti sempre positivi pari a € 866.122 nel 2022, € 975.203 nel 2023 e € 516.306 nel 2024;
  • ricavi operativi netti per complessivi € 21.291.464 così ripartiti € 7.483.650 nel 2022, € 7.820.607 nel 2023, € 5.987.207 nel 2024;
  • risultati operativi (reddito dell’impresa prima della gestione straordinaria, della gestione finanziaria e di quella tributaria) per € 2.306.862 nel 2022, € 2.416.904 nel 2023 e € 1.021.978 nel 2024, tenuto conto di costi vari per servizi, costi del personale, ammortamenti e accantonamenti;
  • costo del personale sostanzialmente stabile, stimato in 1.121.029 nel 2022, € 1.131.690 nel 2023 e € 1.131.690 nel 2024;
  • valore della produzione € 7.493.756 nel 2022, € 7.820.607, nel 2023, € 5.987.207 nel 2024. La netta diminuzione del fatturato nel 2024 (-23,44%) deriva dalla gestione delle reti del gas, a causa della scadenza del contratto di affidamento; con la nuova gara saranno ridotti del 60% secondo le specifiche di Arera;
  • piano degli investimenti per un totale di € 7.736.000 così suddivisi € 7.491.000 nel 2022, € 125.500 nel 2023 e € 119.500 nel 2024. Tra questi i più rilevanti riguardano gli impegni relativi al all’operazione Parcheggio San Francesco e all’acquisizione dei diritti reali su Aviosuperficie rispettivamente per € 6.079.000 (di cui 4.437.670 a titolo di conferimento in conto capitale da parte del Socio alla Società di una quota pari al 73% della proprietà superficiaria dell’intero immobile parcheggio fino al 31/12/2095 + euro 1.641.330 a titolo di acquisizione da parte della Società della quota residua pari al 27% della proprietà superficiaria dell’intero immobile parcheggio, fino al 31/12/2050) e € 1.155.000. Nel documento si sottolinea come tale operazione sui due asset – peraltro già oggetto in passato di alcune delibere degli organi comunali, mai portate in esecuzione – si rendono oggi opportune, soprattutto alla luce del riaffidamento delle concessioni di servizio a Terni Reti da parte del Comune di Terni a partire dal 1/1/2022 e fino al 31/12/2029;
  • ammortamenti valutati sostenibili e stimati in € 1.379.906 nel 2022, € 1.323.416 e nel 2023 e per € 1.300.595 nel 2024;

Il Piano, nel prefigurare lo sviluppo della dinamica finanziaria allo scopo di verificare le possibili soluzioni per assicurare la tenuta finanziaria della società nel prossimo triennio fino alla conclusione dei contenziosi, prevede vari scenari nei quali il socio Comune di Terni può avere un ruolo importante nel risanamento economico-patrimoniale di Terni Reti. Partendo dall’ipotesi di uno scenario inerziale, il peggiore, in cui la società non incassa i crediti per i canoni del gas, onora tutti i suoi debiti, effettua operazioni di trasferimento di asset del parcheggio San Francesco e Aviosuperficie, e necessita di una provvista-ponte per garantire la continuità aziendale. Tale situazione porterebbe un flusso di cassa annuo negativo dal 2022 con progressiva riduzione delle disponibilità liquide da € – 2.954.636 a fine 2022 a € – 8.022.301 a fine 2024.
Il documento illustra poi lo scenario di continuità caratterizzato da scadenze debitorie flessibili verso il Comune di Terni, un intervento da parte delle banche BPER e Amco. Con questo scenario e con l’autofinanziamento la società mantiene la continuità aziendale fino al 2024, termine di risoluzione dei contenziosi con disponibilità liquide previste da € 4.158.083 a fine 2022 a € 1.838.759 a fine 2024.
Lo scenario successivo riguarda il 2025 e prevede, ad esito positivo dei contenziosi, il raggiungimento di condizioni di equilibrio economico-finanziario.
Infine vengono decritti gli scenari migliorativi: nell’ipotesi in cui a metà del 2023 vengano risolti positivamente per Terni Reti il contenzioso per i canoni del gas o che si giunga a una conciliazione, si anticiperebbe l’uscita dalle criticità anticipando lo scenario 2025.

“Era una società in grave difficoltà – dichiara l’assessore alle Partecipate Orlando Masselli – nel 2019 utile di poche migliaia di euro con indebitamento strutturale per acquisto reti gas nel frattempo deprezzata per nuove normative nazionali Il comune ha riportato la società a non essere solo patrimoniale ma ad essere una società in house multiutility. È stata una strategia di visione che sta dando frutti. In sostanza terni reti svolgera servizi come in quelle cimiteriali, le velostazioni che saranno sicuramente in perdita. Utile 2021 800 mila euro che verrà confermato nel 2022. La società non avrà più un patrimonio netto negativo e potrà avere una autonomia economica”.

Foto: TerniLife ©

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