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LA STORIA – Quando pedalare in sella a un’Olandesina significa conquistare il mondo

(di Roberta Falasca) Pedalare, girare il mondo. Pedalare, imparare nuovi percorsi. Pedalare, guardare posti mai visti. Pedalare, incontrare culture lontane. Pedalare, alla ricerca di un limite da superare. Tutto in sella a un’Olandesina. Quando la passione per i viaggi, lo sport, la fotografia e lo spirito di squadra si uniscono, prendono vita progetti che parlano direttamente al cuore delle persone e nascono idee e sinergie che si concretizzano in un grande bagaglio di esperienze.

E’ questa l’origine di “Olandesina in the sky”, un progetto ideato e realizzato da quattro ragazzi ternani: Umberto Boccioli, Massimiliano Natali, Riccardo Ippoliti e David Scarpa, uniti dalla voglia di percorrere le strade del mondo in sella alla loro Olandesina, la bicicletta senza marce, dei ricordi di qualche generazione fa. “Sarebbe stato troppo semplice macinare chilometri su una normale bicicletta da corsa o su una mountain bike – spiega uno dei ragazzi ideatori di questa sfida, Umberto Boccioli -. Noi, amanti dell’Olandesina abbiamo creduto in ‘lei’ e finora non ci ha mai abbandonato. Di solito partiamo per le nostre missioni con uno zaino con qualche vestito di ricambio e con altre due sacche da montare ai lati delle bici e quelle le riempiamo di bottiglie di acqua. Certo, pedalare per molte ore, per molti chilometri e su qualsiasi terreno e temperatura non gioca proprio a nostro favore – afferma con ironia Umberto –. Spesso i pedali si rompono perché non reggono il peso, i manubri anche. Ma vale la pena vivere la meraviglia di viaggiare su una Olandesina in giro per il mondo”. Il progetto ambizioso nasce nel 2013 quando Massimiliano Natali riesce ad unire le sue due grandi passioni: l’inseparabile Olandesina blu e la fotografia. La mission alla base di tutto è sfidare i propri limiti dimostrando che un Davide ben motivato può sconfiggere qualsiasi Golia. Il limite, se esiste, è solo nella nostra testa. I viaggi che si sono susseguiti da allora, sono racchiusi nel racconto autentico riportato attraverso i social, “Senza Marce” un account molto seguito su Facebook e Instagram.

Qui si trova il loro diario virtuale con il quale il gruppo condivide gli attimi di estrema stanchezza e le grandi soddisfazioni al raggiungimento di una meta con coloro che restano a casa e con i fan che semplicemente seguono e supportano il viaggio “senza marce”. Cos’è Olandesina in the sky? E’ un progetto che racconta le esperienze di un quartetto di giovani ragazzi ternani in sella alle loro bici senza marce, in viaggio verso mete sempre più lontane, una ricerca romantica di quella meta sempre più necessaria da raggiungere. Sei anni fa la prima impresa, nel 2013 furono percorsi i primi chilometri facendo un “coast to coast” attraversando l’Italia percorrendo la vecchia Salaria e unendo idealmente San Benedetto del Tronto e Civitavecchia. Nel 2014 fu la volta di Torino – Lione, con il percorso del tratto pre Tav. Questo viaggio viene ricordato dai ragazzi come “la prima volta sopra i 2000 metri di dislivello”.

Poi nel 2015 ci fu la Sicilia, nel 2016 Monaco con “L’olandesina a tutta birra” per raggiungere l’Oktoberfest mentre l’esperienza che la loro pelle racconta con più passione è stato il viaggio del 2018 in Marocco, con l’edizione “Olandesina in the Kasba”. “Il Marocco e le sue montagne ci hanno subito stregati – spiegano i ragazzi – l’idea di esotico che avevamo maturato dentro di noi si è manifestata in tutto il suo splendore regalandoci incredibili avventure, magnifici paesaggi ed incontri che ti cambiano le prospettive. Ad ogni paese abbiamo pedalato circondati dal calore delle popolazioni Berbere, con i bambini che ci salutavano e ci inseguivano festanti. E’ stato buffo quando appena atterrati in aeroporto abbiamo dovuto rimontare la nostra bici che per il volo siamo stati costretti a smontare. Tutti ci guardavano ma è stato bello così. Abbiamo incontrato uomini fieri ed ospitali che ci hanno accolto nelle loro case e ci hanno offerto un riparo e del cibo. Abbiamo scoperto in sella ad una bici senza marce che il mondo là fuori non deve spaventarci ma renderci curiosi. Pedalare è come vivere, è un’ottima similitudine. Nella vita se vuoi andare avanti devi faticare, quando le cose si fanno dure è come andare in salita e se vuoi farcela devi alzarti in piedi sui pedali. Ma se hai la forza e la costanza per proseguire, alla fine di ogni salita troverai panorami onirici e meravigliose discese”.

Prossimo viaggio? Il loro sogno è quello di andare a conquistare Petra in Giordania, ovviamente in sella alla loro Olandesina.

Foto: TerniLife ©

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