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Le donne “disegnano” una città sicura con una mappa delle zone a rischio

“Si_cura la città, sicure le Donne” è il titolo del progetto di La Casa delle Donne di Terni che lancia la mappatura delle zone sensibili e potenzialmente pericolose della città. Tutte le donne possono contribuire inviando le proprie segnalazioni entro il 16 marzo.

“Gli eventi di violenza accaduti domenica 21 gennaio a Terni – spiegano gli organizzatori – sia a piazzale Bosco che tra le mura domestiche, sono l’ennesimo attentato alla libertà ed alla dignità delle donne, nessuna esclusa. Vogliamo, tuttavia, dire di no alle norme securitarie che prendono a pretesto le violenze per invocare il controllo del territorio da parte dei maschi contro gli altri maschi, che spesso si presumono stranieri. Perché nulla cambierebbe riguardo al controllo sui nostri corpi.

Partiamo invece dalle narrazioni #metoo (racconti riferiti a episodi di molestie, aggressioni verbali e sessuali che stanno facendo incontrare tantissime donne dall’America all’Europa) avviate alla Casa delle Donne di Terni da ottobre 2017 e riprese in più momenti, e constatiamo che ogni donna, ognuna di noi, a prescindere dall’età e dalla provenienza sociale, si trova da sempre a destreggiarsi e a giustificare a sé stessa l’assunzione di forme comportamentali di evitamento e di autocensura, sia nello spazio pubblico che nel luogo di lavoro, sia di giorno che di notte, condizionando così le proprie scelte dall’abbigliamento alla mobilità.

Una complessa e sperimentata rete di strategie volte ad evitare di trovarsi in situazioni e luoghi percepiti potenzialmente pericolosi; ogni donna, ognuna di noi, organizza le proprie giornate, gli appuntamenti, il lavoro, la cura delle/dei figlie/i o semplicemente il tempo libero adottando una serie di precauzioni, anche inconsapevoli o considerate normali.

Nessuna di noi può pensare semplicemente di andare e spostarsi senza ridefinire le condizioni entro cui muoversi, quasi come se ogni volta dovesse entrare in un campo minato. Nel quotidiano la semplicità si complica e, solo pensando ai mezzi di trasporto, ci domandiamo se la città è attraversabile o se per noi donne assuma spesso la drammaticità di una traversata, se la strada del ritorno è illuminata o no, se si è trasformata in un sentiero pieno di insidie.

La sensazione è quella di sentirsi/percepirsi delle estranee nello spazio urbano, esso stesso intriso di degrado sociale. Lo percorro, cammino, scruto, osservo e mi domando se mi sento al sicuro. Sappiamo che per noi donne il disagio ed il pericolo possono prendere la forma dell’aggressione verbale, fisica, dello stupro , fino al femminicidi o e ci rendiamo conto che il problema va cercato altrove e che bisogna legittimarsi ed autorizzarsi nell’approfondire/focalizzare meglio le domande, essere capaci, insomma, di porre quelle giuste, quali: perché gli uomini si comportano aggressivamente nei confronti delle donne?

Perché certi uomini pensano di non dover contenere lo stimolo sessuale? Perché vedendo una donna che cammina da sola nella notte credono che questo rappresenti di per sé una dichiarazione di disponibilità sessuale?

Foto: TerniLife ©

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