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IL CONSIGLIO PROVINCIALE APPROVA MOZIONE SU CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA

Riattivare la centrale unica di committenza nel più breve tempo possibile”. E’ quanto chiede il Consiglio provinciale di Terni in una mozione approvata ieri all’unanimità e presentata dai consiglieri Ceccotti (Progetto civico), Bruschini e Beltrame (Provincia civica).

Nella mozione il Consiglio definisce il servizio “fondamentale per gli enti locali” e ne chiede il ripristino “privilegiando soluzioni interne alla dotazione organica della Provincia”. L’attività della centrale di committenza, hanno ricordato i tre firmatari, è iniziata ad aprile 2013 con l’adesione dei comuni di Stroncone, Calvi dell’Umbria e Giove. “In quell’anno – hanno sostenuto – sono state effettuate 12 procedure di appalto per l’affidamento di lavori, beni e servizi, con un entrata per la Provincia di 16.400 euro. Nel 2014 si sono aggiunti Castel Giorgio, Arrone e Montecastrilli con un aumento delle pratiche salite a 18 e 34.670 euro di introiti per l’ente. Quest’anno hanno aderito Monteleone d’Orvieto, Otricoli, Amelia e Ferentillo. Nei primi cinque mesi dell’anno i 10 Comuni elencati hanno proceduto a 21 appalti con un’entrata di oltre 43mila euro. Sempre nel 2015 – hanno poi notato – il numero complessivo di Comuni è salito a 18 per l’adesione di Narni, Montefranco, Avigliano Umbro, Ficulle, Montecchio, San Venanzo, Alviano e Porano. “Questi ultimi però – hanno sottolineato ancora Ceccotti, Bruschini e Beltrame – non hanno potuto usufruirne a causa della sospensione della relativa convenzione. L’esperienza della Provincia di Terni è risultata essere tra le prime in Italia tanto che la Regione Umbria ha invitato, nell’ambito dell’attività del Consorzio Itaca, istituito dalle Regioni con competenze in materia di appalti, il responsabile dell’ufficio appalti affinché illustrasse ai rappresentanti delle altre regioni le modalità di funzionamento. Inoltre – hanno concluso – la legge 56/2014 (Delrio, ndr) nel rideterminare le competenze delle Province vi ha espressamente ricompreso anche l’attività di centrale di committenza per conto dei Comuni”.

Il presidente Leopoldo di Girolamo e il vice presidente Giampiero Lattanzi hanno ricordato le motivazioni per le quali la centrale unica è stata sospesa, “essendo venuta a mancare – hanno detto – le professionalità interne che ne assicuravano il mantenimento. L’amministrazione – hanno aggiunto – sta lavorando per cercare di individuare altre figure professionali che possano essere adatte a gestire questo servizio, ma nelle condizioni attuali finora sono state riscontrate alcune difficoltà. Obiettivo della Provincia è comunque quello di assicurare il servizio nell’interesse dei Comuni”. Foto: (archivio) TerniLife ©

 

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