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Sì del consiglio al forno crematorio

Il Consiglio comunale, nella seduta odierna, ha adottato il programma triennale delle esigenze pubbliche idonee ad esser soddisfatte attraverso forme di partenariato pubblico-privato, ha approvato la valutazione preliminare di convenienza e il progetto di fattibilità tecnica-economica della proposta di partenariato presentata dall’operatore economico Altair funeral Srl per la progettazione, costruzione e gestione dell’impianto di cremazione nel Comune di Terni.
Hanno votato a favore 22 consiglieri, 7 astenuti.

La proposta di affidamento in concessione prevede l’inizio dei lavori nel 2025 e la conclusione nel 2026, la durata della concessione pari a 25 anni dalla consegna delle aree, un investimento complessivo di 4,1 milioni di euro, di cui € 2.814.085 per la realizzazione di opere e impianti ricompresi nei quali i € 600.000 destinati all’impianto di cremazione e 250.000 alla realizzazione della camera settoria. La stima del canone medio annuo a favore del comune è di € 125.532 i ricavi totali dell’operazione economica sono quantificati in € 28.529.903 e i costi totali in € 17.671.649.

Più precisamente l’oggetto della proposta include la progettazione definitiva ed esecutiva del nuovo Tempio crematorio di Terni, la realizzazione della nuova opera senza oneri per il comune, la gestione complessiva e una serie di servizi (attività organizzative di front office, gestione funzionale e manutenzione dell’impianto, gestione dei rifiuti, analisi ambientali, attività informatiche per lo sviluppo del sistema di prenotazione on line e sito internet, sistema di tracciabilità delle operazioni di cremazione, servizi aggiuntivi a favore dell’utenza per l’organizzazione del commiato).

Il privato assume per intero il rischio di gestione, la proprietà delle opere è in capo al Comune di Terni al quale non spetta nessun onere ma una royalty annuale pari al 6,5% dei ricavi relativi alle cremazioni effettuate per un totale stimato di 1.674.692 euro. La cifra è stata calcolata in base alle stime sul bacino potenziale di utenza e sull’andamento del numero dei servizi che, una volta raggiunto un livello di operatività di pieno regime, si attesteranno ad un totale annuo di 1.794 servizi, di cui 1.574 cremazioni

La proposta originariamente presentata è stata modificata e integrata attraverso una rimodulazione del piano tariffario che introduce uno sconto rispetto alle tariffe massime per le cremazioni pari al 18% e ulteriori riduzioni tariffarie che consentono un servizio a costi più vantaggiosi per i cittadini ternani rispetto a quelli applicati da altri impianti crematori dell’Umbria e delle regioni limitrofe. Un’altra modifica della proposta riguarda la realizzazione della camera settoria dotata di celle frigorifere che ha comportato un incremento dell’investimento di 250 mila euro.

Ad esito della valutazione è stata riconosciuta la convenienza del ricorso allo strumento del partenariato pubblico-privato in alternativa all’appalto pubblico tradizionale fondata sull’assunto che una condivisione ottimale del rischio con il partner privato offre un migliore value for money per il settore pubblico e il migliore risultato possibile per la collettività.

Gli elementi rilevanti in tal senso riguardano la capacità del progetto di generare reddito attraverso i ricavi da utenza, l’assenza di contribuzione da parte del soggetto pubblico, l‘assunzione integrale del rischio di gestione da parte del soggetto privato, il dettaglio del quadro tecnico-economico di copertura degli investimenti e della gestione per tutta la durata della concessione contenuto nell’offerta.

Il progetto di fattibilità viene dunque posto a base di gara che seguirà il criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo.

Con il medesimo atto il Consiglio, oltre a dichiarare la fattibilità e la rispondenza al pubblico interesse della proposta presentata l’operatore economico Altair Funeral srl, ha adottato il Programma triennale delle esigenze pubbliche idonee ad essere soddisfatte attraverso forme di partenariato pubblico – privato, una precondizione all’attivazione di questo strumento posta dal nuovo codice degli appalti al fine di garantire la massima trasparenza nei  confronti degli operatori economici, degli investitori istituzionali e più in generale della collettività.

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