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Formazione in sanità: al via nuova edizione del corso per infermiere di famiglia o di comunità

L’infermiere di famiglia o di comunità è una figura che avrà un ruolo sempre più importante nell’ambito dei servizi sanitari e la Regione Umbria, proprio con l’obiettivo di migliorare e aggiornare le competenze di queste professionalità, ha messo a punto un ampio progetto di formazione.

Lunedì presso la Scuola di Amministrazione Pubblica di Villa Umbra, è stata inaugurata la nuova edizione del corso “Infermiere di Famiglia o di Comunità”, che aveva riscontrato molto successo nelle scorse due edizioni, con 45 infermieri che hanno conseguito la qualifica.

Il corso, della durata di 80 ore articolate in 12 giornate, fornisce ai partecipanti competenze specialistiche necessarie a svolgere la loro funzione nell’ambito della sanità pubblica, della promozione ed educazione alla salute nella comunità, della gestione della comunicazione e delle relazioni, della telemedicina, dell’interculturalità, della farmacia dei servizi.

L’Infermiere di Famiglia o di Comunità è una figura essenziale per i servizi sanitari, introdotta con Decreto legge n. 34 dello scorso 19 maggio 2020, che ha tra gli obiettivi principali, quelli di garantire la continuità assistenziale migliorando e facilitando l’accesso alle cure primarie al fine di promuovere e proteggere la salute dell’individuo e della popolazione di riferimento e di costruire e rafforzare un rapporto di fiducia fra cittadini e istituzioni.

L’infermiere di famiglia in sostanza, funge da mediatore tra famiglie e i medici di medicina generale, gestendo i bisogni a prevalenza infermieristici, aiutando persone e famiglie ad autogestire la malattia e la disabilità cronica, promuovendo l’attivazione di risorse del territorio e della comunità.

La centralità di tale figura è testimoniata dal fatto che viene citata nei documenti strategici che stanno disegnando la sanità dei prossimi anni, come il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025, in cui l’infermiere di comunità viene individuato tra i professionisti che avranno un ruolo educativo e proattivo nel contesto familiare o di comunità, fornendo consigli sugli stili di vita sani ed educando contro i fattori di rischio anche sociali.

Anche nei progetti del PNRR Missione 6 che puntano alla costruzione e all’implementazione di una rete territoriale capillare formata da case di comunità, ospedali di comunità e centrali operative territoriali, viene attribuito un ruolo di primo piano all’infermiere di famiglia o di comunità, all’interno degli ambiti di sviluppo del sistema assistenziale territoriale e di prossimità.

Foto: RietiLife ©

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