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Amelia, frode informatica da 27mila euro: presi due uomini e una donna

Personale della Stazione Carabinieri di Amelia, nell’ambito di un’attività investigativa scaturita dalla presentazione di una denuncia per “frode informatica” sporta nel giugno del 2021 da un uomo cinquantaduenne del posto, ha individuato gli autori del reato, tre uomini ed una donna di origini campane, ritenuti responsabili a vario titolo di “frode informatica in concorso” e di “riciclaggio in concorso”.

La vittima, titolare di un conto corrente e di un conto deposito on line presso un istituto di Credito, nel verificare il proprio estratto conto appurava che erano stati eseguiti una serie di prelievi fraudolenti per una cifra enorme, oltre ventisettemila euro.

Dagli accertamenti è emerso che due uomini, C.G. e S.S., che venivano denunciati per frode informatica, avevano:

  • fraudolentemente effettuato un accesso all’utenza “home banking” afferente i rapporti di credito della vittima, modificandone l’indirizzo mail associato, con contestuale disabilitazione delle notifiche dei movimenti in corso reindirizzate su un altro indirizzo al quale avevano accesso;
  • realizzato dei giroconti dal fondo deposito al conto corrente;
  • effettuato dei bonifici dal conto corrente della vittima in favore di due conti a loro intestati;
  • versato le somme oggetto della frode informatica su due conti “Postepay Evolution” intestati a C. e G.A..

Quest’ultimi soggetti, rispettivamente un uomo e una donna, venivano quindi denunciati per riciclaggio in concorso avendo posto in essere le indicate attività tese ad occultare la provenienza illecita delle somme provenienti dalla frode informatica perpetrata ai danni della persona offesa, provvedendo a prelevare in contanti dette somme di denaro con più operazioni presso sportelli postali e ATM automatici. Le loro azioni hanno trasformato una transazione elettronica di provenienza truffaldina, e come tale rintracciabile, in banconote che, per la loro natura, sono del tutto anonime, occultando quindi l’illecita provenienza del reato.

Foto: TerniLife ©

 

 

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