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Dissesto finanziario, Masselli (Bilancio): “Vogliamo concludere questo mandato lasciando una situazione gestibile”

“Occorre procedere con estrema cautela nel percorso di risanamento del dissesto in quanto il quadro finanziario non è ancora del tutto definito. Vogliamo concludere questo mandato amministrativo lasciando una situazione effettivamente gestibile anche nella parte non riconosciuta da Osl. La vera preoccupazione consiste nel riuscire ad amministrare le finanze dell’Ente con cautela e oculatezza per evitare il rischio di un nuovo dissesto, in un quadro normativo che di certo non facilita. La questione dell’anticipazione di tesoreria, dell’anticipazione di liquidità, della massa dei debiti non transatti, la quota di avanzo vincolato e il Fondo pluriennale vincolato ante dissesto sono tutte partite importantissime, ciascuna delle quali può arrecare grave pregiudizio nella futura gestione dell’Ente.
Faccio presente, ad esempio, che anche recentemente ad alcune città italiane in dissesto il governo ha erogato decine di milioni di euro, a Terni invece  neanche un euro”.

L’assessore al Bilancio Orlando Masselli ha così risposto, nel question time di oggi, a un’interrogazione presentata dal consigliere del Pd Francesco Filipponi in cui veniva chiesto di conoscere il cronoprogramma, il termine dell’attività dell’Organismo straordinario di liquidazione e di fare in modo che, dopo l’approvazione del piano di estinzione, il lavoro dell’Osl si concluda entro la fine del 2022. Il consigliere chiedeva inoltre di dar conto al Consiglio comunale delle transazioni e quindi dei pagamenti al netto del 40% della procedura semplificata rispetto alle posizioni creditorie, il numero dei creditori che non hanno accettato tale procedura, quali risorse sono state messe a disposizione e quanti crediti sono stati recuperati.

“Non capisco la ratio di questa interrogazione – ha detto in aula Orlando Masselli – l’Osl non è nominato da questa amministrazione, fa parte del dissesto che certo non è riconducibile a noi.
È una fattispecie che contiene delle procedure abbastanza problematiche, gli interventi legislativi che si sono succeduti hanno lasciato vulnus aperti, anzi in alcuni casi li hanno accentuati.
Il rischio incombente è che le procedure previste dalla legge quadro possano lasciare l’Ente apparentemente risanato ma poi con delle difficoltà future nella gestione.
Per quello che ci riguarda, come assessorato al bilancio, stiamo facendo una poltica che lasci delle poste finanziarie certe per poter gestire il bilancio anche una volta concluso il dissesto. Si tratta di un aspetto fondamentale per il futuro. Da qui ad un anno la procedura di dissesto può essre chiusa ma non possiamo dare dei tempi perché l’Osl procede in totale autonomia.
​​​​​​Ad oggi le richieste di ammissione al passivo sono state per 108 milioni di euro; circa la metà sono state ammesse; attualmente 22 milioni hanno accettato il pagamento ridotto al 60%; 10 milioni non hanno accettato il pagamento parziale. Per quanto riguarda gli incassi arretrati sono stati introitati 3 milioni”.
Il consigliere Francesco Filipponi  si è detto parzialmente soddisfatto della risposta: “L’assessore ha dato risposte sui numeri, ma non sui tempi effettivi dal dissesto, molto preoccupanti inoltre le sue parole sulla futura effettiva capacità finanziaria dell’Ente, oggi è emerso in sostanza che il percorso di risanamento potrebbe non essere efficace”.

Foto: TerniLife ©

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