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“Più sicurezza in sala operatoria”: il corso promosso dalla Neurofisiopatologia del Santa Maria

Elevare ulteriormente gli standard di sicurezza in sala operatoria. Questo l’obiettivo del corso residenziale di aggiornamento in neurofisiologia, dal titolo “Monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio in neurochirurgia”, giunto alla sesta edizione, organizzato in due giorni (23-24 settembre) a Casteldilago e al Santa Maria di Terni. L’evento è organizzato dal reparto di Neurofisiopatologia del Santa Maria, in particolare dal dottor Domenico Frondizi, responsabile della Struttura Dipartimentale di Neurofisiopatologia del Santa Maria, e dal dottor Carlo Conti, direttore di Neurochirurgia.

L’obiettivo del corso è garantire alle persone malate accolte nei reparti di neurochirurgia livelli di qualità e sicurezza sempre più elevati, all’interno di un percorso che vede Terni come punto di riferimento regionale nel trattamento neurochirurgico elettivo di alcune patologie neurologiche e della colonna vertebrale. All’evento prendono parte professionisti di caratura nazionale, come i dottori Paolo Costa di Torino, Rocco Quatrale di Venezia, Giuseppe de Scisciolo di Firenze, Chiara Minardi di Cesena.

Il corso prevede una parte teorica e una pratica, con il trasferimento dei partecipanti e dei docenti presso le aule didattiche dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni per il collegamento in streaming con la sala operatoria e la discussione del caso clinico oggetto dell’intervento neurochirurgo.

“Il monitoraggio intraoperatorio – spiegano i dottori Frondizi e Conti – è una tecnica utilizzata nei centri in cui Neurochirurgia ha volumi elevati rispetto al numero delle prestazioni. In questo settore Terni è all’avanguardia rispetto ai centri nazionali di dimensioni maggiori. Si tratta di un percorso multidisciplinare, che unisce le professionalità di tutto il compatimento di Neuroscienze e che punta ad una formazione sempre più elevata in questo campo”.

“Gli sviluppi della neurochirurgia – spiega il dottor Paolo Costa – hanno portato a un sempre maggiore utilizzo delle metodiche di neurofisiologia clinica, con l’obiettivo di ridurre le complicanze post operatorie, mappando e valutando le funzionalità dei tessuti identificandone la natura nervosa. Per questo servono tecniche specializzate e anche professionisti molto qualificati: questo corso va proprio in questa direzione”.

“Siamo connessi da ormai diversi anni – spiega il dottor Rocco Quatrale – con il team dell’ospedale di Terni. Un team cresciuto moltissimo negli ultimi anni: è fondamentale che il Santa Maria sia entrato nel panorama nazionale delle eccellenze in un settore così rilevante come quello del monitoraggio intraoperatorio. È fondamentale ora intraprendere momenti di formazione altamente specializzati, proprio come questo”.

Foto: BUCANEVE ©

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