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La riscoperta del teatro Trianon, Rossi: “Dalla memoria possiamo imparare molto”

“Vi racconto una bella storia”. Con queste parole il consigliere comunale Michele Rossi (Terni Civica) ricostruisce la storia del teatro Trianon.

“Circa una settimana fa – continua Rossi – una dipendente comunale, conoscendo la mia passione per la storia della nostra città e il mio impegno, mi chiede informazioni su di un luogo e mi gira delle foto. È della zona e quel luogo gli è famigliare, siamo in via Trevi all’inizio della bellissima Valserra e il desiderio di saperne di più è tanto. Ha provato a ricercare informazioni ma nulla, sembra un mistero, nemmeno sentendo gli stessi residenti della zona. Non sapendone nulla, personalmente conosco molti cittadini appassionati della storia della città e decido allora di chiedere loro. Coinvolgo Giampaolo Di Emilio (storico appassionato di teatri perché la facciata sembra proprio quella di un teatro!! ) e così si innesca un eccezionale passaparola alla ricerca di informazioni.

Si passa per l’ingegner Giuseppe Belli, memoria di questa città, finché la vicenda sbarca su questo social con l’appello di Maurizio Catanzani nei vari gruppi che si interessano della città (da “sei di Rocca San Zenone” a “noi che a Terni”, “Terni tra realtà e leggenda” fino a “Terni malandata”). Qui cresce la curiosità e si scatenano commenti e ricordi. Si mettono in moto anche nuovi ricercatori (solo per citarne due Luca Paccara e Onella Fattorini). Fino alla scoperta del libro “La Rocca di San Zenone e le Terre Arnolfe” a cura di Rolando Teofoli (ed. Thyrus) dove finalmente sono riportate informazioni su quel luogo (e che qui riporto).

‘Nel primo decennio di questo secolo, era stata assegnata alla scuola elementare unica, pluriclasse, di Rocca San Zenone la maestra Priscilla, così chiamata dalle famiglie. Venuta giovanissima, sposò un benestante del luogo, Gustavo Parrabbi, e divenne tipica maestra di periferia. Buona, comprensiva, materna, brava insegnante, rigida nel compiere il proprio dovere, energica quando occorreva, per lunghi anni tenne in pugno oltre 60 alunni, maschi e femmine, distribuiti nelle sole tre prime classi elementari. Appena dopo la guerra, un gruppo di giovani, quasi tutti i suoi ex-allievi, decise di formare una filodrammatica. Chiesto il permesso alle autorità, fu messa in scena, nell’aula scolastica, una commedia La Contessa, che prevedeva la presenza di una donna tra gli attori. Pensare di poter convincere qualche ragazza del luogo a recitare era follia. Si ricorse allora ad un compagno grassottello, dal viso paffuto; vestito da donna, ingioiellato, imbellettato, con un ventaglio in mano, fu la Contessa. Il successo fu strepitoso, provato dalle repliche richieste più volte dalla gente dei paesi e casolari vicini. L’incasso fu devoluto a beneficio della scuola. Tale fu l’entusiasmo tra tutta la popolazione del borgo che si formò una società di benestanti per la costruzione di un locale nuovo per le recite; nacque così il Teatro Trianon, ad opera di muratori e manovali del luogo, che si servirono di materiali e calce del posto. Nel nuovo teatro accorrevano spettatori da ogni parte, la domenica, compresi molti amici di Terni. Non ci fu più bisogno di ricorrere ad uomini camuffati da donna, perché qualche studentessa entrò a far parte della filodrammatica del Teatro Trianon’.

Si tratta di un affascinante brano della storia popolare del nostro territorio.

Morale: quello che è particolarmente significativo di questa vicenda è che fortunatamente ci sono ancora persone, cultori della storia, appassionati, capaci di mobilitarsi perchè si scopra, si conservi e tramandi la memoria dei nostri luoghi.

Perché il patrimonio culturale anche il più dimenticato definisce chi siamo e rafforza il nostro senso di appartenenza. La mobilitazione web che c’è stata, volta a scoprire la storia di quel luogo, ci incoraggia a continuare ad esplorare il locale patrimonio culturale ed è da esempio ai giovani che in futuro ne dovranno essere custodi e guardiani. Perchè dalla memoria possiamo imparare molto.

Sul Teatro Trianon è mia intenzione attivarmi perché si ragioni su un progetto di recupero che coinvolga l’attuale proprietà.

Foto: TerniLife ©

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