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Ospedale di Terni e Fondazione Carit, lavori in urgenza per l’accoglienza e la sicurezza delle persone malate e dei familiari 

L’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni accelera  il processo di ristrutturazione e riorganizzazione logistica di alcune aree strategiche, ripensandolo alla luce di nuove esigenze e di scenari mutati nel corso di un anno che è stato segnato anche dall’emergenza Covid. Così, dopo l’avvio dei lavori che consentiranno il trasferimento del reparto e dell’area di ricerca dell’Oncoematologia e il conseguente ampliamento del polo di Malattie Infettive, già si sta lavorando in urgenza a un progetto di miglioramento dell’accoglienza e dell’accessibilità che, in accordo con la Fondazione Cassa di Risparmio Terni e Narni e i referenti regionali, interessa anche la struttura di Oncologia. Il 14 settembre, la Fondazione Carit ha infatti accettato la proposta del commissario dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni Pasquale Chiarelli di utilizzare parte degli 800mila euro stanziati nel 2016 (e non ancora utilizzati) per il maestoso progetto di un padiglione satellite  a servizio del day hospital oncologico, per la realizzazione di interventi prioritari che dovranno garantire contestualmente sicurezza e comfort ambientale per le persone malate e i loro familiari.

 

Pur modificando l’originario progetto di ampliamento che valeva oltre 1,2 milioni di euro, per due terzi finanziato dalla Fondazione Carit, la sala di attesa di Oncologia sarà comunque ampliata ma con un progetto differente, più veloce, meno impegnativo dal punto di vista finanziario e dal minore impatto ambientale.  “Il Consiglio di Amministrazione – ha dichiarato il presidente della Fondazione Carit Luigi Carliniha accolto favorevolmente l’istanza di rimodulazione dell’originario progetto, la cui realizzazione era in fase di stagnazione da oltre 4 anni. Seppure il progetto sia stato radicalmente modificato nella sua impostazione iniziale, che prevedeva un ampliamento della stessa struttura ospedaliera, si è privilegiato l’interesse dei pazienti e dei familiari nel vedere incrementati in tempi rapidi gli spazi di attesa della struttura complessa di Oncologia. Le risorse risparmiate saranno inoltre destinate ad interventi in altri reparti ospedalieri per fronteggiare al meglio l’emergenza SARS CoV2”.

 

I fondi residui che erano già stati impegnati dalla Fondazione Carit  saranno quindi utilizzati per interventi strutturali che entro la fine dell’anno miglioreranno il comfort e la qualità dei servizi e che prevedono oltre all’ampliamento della sala d’attesa dell’Oncologia a piano terra lato nord, la realizzazione di un sistema di copertura e protezione della sala di attesa esterna al pronto soccorso dedicata agli accompagnatori, dell’entrata esterna della clinica di malattie infettive, dove si attende per l’esecuzione dei tamponi, dell’entrata esterna al poliambulatorio e del percorso esterno che porta alla portineria centrale del presidio ospedaliero. “Ottimizzando le risorse pubbliche e della comunità – ha spiegato il commissario Pasquale Chiarelliabbiamo cercato di dare risposte celeri e concrete alle esigenze dei malati che si rivolgono al nostro ospedale dall’Umbria e non solo”.

 

Questi gli interventi che, con la stessa cifra di circa 1,2 milioni di euro, cofinanziati da Fondazione Carit e Azienda ospedaliera di Terni, potranno essere realizzati attuando l’ampiamento dell’oncologia in una modalità più proporzionata rispetto al futuro auspicabile riassetto della struttura ospedaliera. “Un’operazione coerente – commenta il dottor Sergio Bracarda, direttore della struttura di Oncologia medica e traslazionale del Santa Maria di Terni –  che va incontro alle aspettative, a breve termine, dei pazienti oncologici, in particolare in questo contesto epidemiologico”.

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