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Il Premio Mimosa ai tempi del coronavirus: Premiazione da remoto aspettando il momento per fare festa

Il Covid-19 non ha fermato il desiderio di scrivere dei tantissimi partecipanti all’edizione 2020 del Premio Mimosa, promosso dagli assessorati alla cultura e alle pari opportunità del Comune di Narni e dell’associazione Minerva in occasione dell’OttoMarzo e dedicato ai luoghi della vita.

I racconti quest’anno sono arrivati da tante città e regioni diverse, da nord a sud passando per il centro, senza alcun confine.

“La premiazione si è svolta da remoto – dice la presidente di Minerva Mariacristina Angeli – festeggeremo adeguatamente quando sarà tempo di festa. La cosa bella è stata sentire la gioia e la sorpresa delle persone alle quali ho comunicato che avevano vinto. Mi hanno ringraziato per aver portato un po’ di gioia in questi giorni di isolamento, hanno tutti avuto la stessa reazione di contentezza per uno sprazzo di ritrovata libertà e normalità”.

Come Adriana Pucciarelli di Scandicci, la nonnina di 91 anni, il cui racconto ha avuto la menzione speciale. In questi giorni vive da sola in casa come tanti altri anziani, ha i figli che le portano la spesa fuori della porta e un tablet che usa per scrivere.

“Mi ha detto che aveva appena finito di dipingere una mimosa e di essere stata ispirata dal concorso – dice Maricristina Angeli. Una mimosa dipinta che non era mai riuscita a rendere così trasparente”.

Ecco i premiati dell’edizione 2020: Per la categoria A: Maria Rita Panfili di Firenze, Franco Pagnotta di Mesano di Filandari (Vibo Valentia), Rosella Belli di Foligno.

Per la categoria B: Irene Foschi del liceo Gandhi, Sara Maria Calugaru del secondo G di Narni e  Giulia Calamita del secondo G di Amelia.

Foto: TerniLife ©

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