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San Venanzo, il comune ternano… dentro un vulcano | ‘Paese che vai’

Continua la rubrica settimanale di TerniLife. Si chiama “Paese che vai”. È a cura di Ilaria Alleva e punta a far conoscere, ai ternani e non, i nostri comuni. Bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. TerniLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected].

(di Ilaria Alleva) Dentro un cono vulcanico: è San Venanzo, di cui vi parliamo oggi.

DOVE SI TROVA – Situato nell’unica zona vulcanica dell’Umbria, San Venanzo si erge a 465 m s.l.m. e fa parte della Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana. Il suo centro abitato nasce proprio in uno dei due coni vulcanici localizzati nel 1899, oggi monitorato (insieme a quello di Pian di Celle) dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Perugia. Gli abitanti sono 2183 e il paese dista da Terni poco più di 50 km.

QUANDO NASCE – Il territorio di San Venanzo presenta reperti risalenti al Mesozoico e al Paleolitico, ovvero le tracce più antiche della presenza umana nell’Italia centrale. Tale presenza proseguì senza interruzioni nella zona del Monte Peglia per tutta la preistoria fino agli Etruschi. Durante il Medioevo, però, il dominio esercitato su San Venanzo da Orvieto lasciò il segno: Orvieto si impose prima commercialmente, poi religiosamente e infine politicamente su tutto il territorio. Il nucleo abitativo del borgo risale all’VIII sec., ovvero all’epoca bizantina, quando nella zona si iniziò a venerare il Santo martire Venanzo, che, dopo il passaggio delle sue spoglie nel borgo, gli diede anche il nome. Anche questa cittadina fu vittima delle dispute tra Todi e Orvieto, e delle lotte di potere tra i vari rami della famiglia Monaldeschi: nel 1346 venne occupata dal ramo della Cervara, per essere riconquistata l’anno successivo da Orvieto, che ne deliberò il ripristino del Castello e di tutte le sue parti. Nel 1392 Monaldo Monaldeschi occupò lo stesso castello, ottenendo da papa Bonifacio IX nel 1394 il riconoscimento del possesso. Dopo vari tentativi di ribellione allo stato pontificio, San Venanzo entrò definitivamente sotto la giurisdizione dei Sette Conservatori della Pace, cioè della Chiesa, all’inizio del ‘400. Dopodiché bisognerà aspettare il 1929 perché San Venanzo diventi comune.

COSA VEDERE – Se i resti del borgo medievale come la Torre del castello che domina il paese, la chiesa della Madonna Liberatrice con l’affresco omonimo e Villa Faina sono degni di nota, le vere attrazioni turistiche sono quelle naturali: San Venanzo è circondato da natura incontaminata ed è tra i luoghi più suggestivi di tutta l’Umbria per il suo verde. Il Monte Peglia ospita Il Parco dei Sette Frati sulla sua cima: un’area naturalistica al cui interno c’è una riserva faunistica protetta e il Centro di documentazione flora e fauna del Monte Peglia. È anche il sito dell’antico vulcano “bonsai” (uno dei tre), che ha permesso l’apertura del Parco e Museo Vulcanologico, attivo dal 1999, fonte di riferimento per tutti gli interessati alle rocce ignee e al metamorfismo. La roccia più particolare è sicuramente la venanzite, roccia vulcanica unica al mondo. Inoltre, i dintorni presentano moltissime torri e numerosi castelli medievali.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI – La Proloco è solita organizzare un Carnival Party per il “Carnevale Sanvenanzese”, un’occasione goliardica con tanto di sfilata in maschera per le vie del paese. Durante l’anno ci sono diverse occasioni per fare trekking e altri piccoli eventi disseminati, ma il clou è sicuramente in estate: il festival musicale “In…Canto” di inizio luglio ha ospitato numerosi ospiti d’onore, tra cui la famosa cantante Noemi nell’ultima edizione. Non è un caso che siano accorse più di 5000 persone! Per Natale invece si organizza “Natale al Vulcano”, che, oltre ai comuni mercatini di Natale, propone musica e spettacoli da strada, rendendo l’atmosfera natalizia ancora più magica.

Foto: TerniLife ©

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