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Camera di commercio accorpata a Perugia, Venturi (Uil): “Terni ancora penalizzata”

“Con la politica del carciofo, prosegue il processo di acefalizzazione di Terni”. Il segretario della Uil di Terni Gino Venturi intervenendo al congresso provinciale della Uil Tucs (servizi e commercio) è tornato a lanciare l’allarme per la progressiva perdita di peso politico del nostro territorio anche a causa dello spostamento dei centri decisionali delle istituzioni pubbliche e delle realtà associative da Terni a Perugia.

“Trovo ridicolo – ha sottolineato – che si voglia liquidare come un presento campanilismo l’invece difesa legittima e sacrosanta degli interessi di un intero territorio che, poco alla volta (con la politica del carciofo) per non dare nell’occhio, viene costantemente privato di centri decisionali penalizzandolo cosi sia sul versante economico sia su quello del peso politico”.

La soppressione in atto della Camera di commercio con l’annessione a quella di Perugia, per esempio, comporterà un danno enorme alla città di Terni e provincia ed è anche incomprensibile in considerazione del carattere industriale della nostra città e della presenza di molteplici multinazionali.

Prendendo spinta dalla recente sentenza della Corte Costituzionale che con sentenza n. 261/2017 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del comma 4 dell’art. 3 del D. lgs 219/2016 per il riordino delle Camere di Commercio, sarebbe auspicabile l’avvio di un ampio e trasversale movimento istituzionale e politico che induca le Regioni, a partire da quella Umbra, a muoversi all’interno della Conferenza Stato-Regioni in difesa del mantenimento della Camere di Commercio provinciali sane.

Il Congresso provinciale della Uil Tucs ha confermato come segretario generale Massimiliano Ferrante eleggendo poi nella segreteria anche Emanuela Sorci, Maurizio Paoletti e Stefania Patrizi.

Foto: TerniLife ©

 

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