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Omicidio di via Galvani, l’assassino ha confessato: via al processo

La procura di Terni, il pm è Raffaele Pesiri, ha concluso le indagini relative all’omicidio di Demir Hyseni, il carpentiere 49enne albanese freddato la mattina dello scorso 18 luglio sotto la propria abitazione di via Galvani, a Terni. L’omicida – il 60enne Kujtim Beli, connazionale e ristretto in carcere a Terni – è accusato di omicidio volontario premeditato, oltre che di aver detenuto illegalmente l’arma del delitto. Rischia una condanna pesante: probabile che dopo la fissazione dell’udienza preliminare, il suo legale difensore – l’avvocato Francesco Mattiangeli – chieda il giudizio abbreviato.

Il Beli ha solo di recente ammesso le proprie responsabilità di fronte all’autorità giudiziaria: la prima volta a dicembre, poi di nuovo nei giorni scorsi di fronte al pubblico ministero che ha coordinato le indagini Raffaele Pesiri Non c’erano comunque molti dubbi, dopo le scrupolose indagini condotte dai carabinieri di Terni, sul fatto che fosse stato lui a sparare – sette i colpi in totale, uno dei quali mortale – all’uomo, marito e padre di tre figli. Alla base del delitto ci sarebbero antichi dissapori fra i due e in particolare la gelosia dell’omicida per la propria compagna, sospettata di aver intrattenuto una relazione con la vittima. Dopo aver ucciso il ‘rivale’, Kujtim Beli aveva gettato la pistola in un cassonetto ed era fuggito verso la stazione, per prendere il primo treno utile per Bari. Immediate le indagini dei militari che, fra rilievi, testimonianze e analisi del segnale telefonico del soggetto, lo avevano intercettato al porto del capoluogo pugliese. (dal Corriere dell’Umbria)

Foto: TerniLife ©

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