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“Blue Box”, il progetto della polizia contro il disagio giovanile

Ha preso il via questa mattina il ciclo di incontri negli istituti di istruzione secondaria superiore nell’ambito del progetto “Blue Box” con il quale la polizia di stato rilancia una serie di attività volte a contrastare tutte le forme di disagio giovanile.

Il vice questore aggiunto della polizia di stato, Enrico Aragona, su disposizione del questore Antonino Messineo, ha iniziato il percorso di formazione incontrando 9 sezioni delle secondi classi del liceo scientifico G. Galileidi via Primo Maggio per un totale di 200 studenti.

I ragazzi sono stati condotti per mano all’interno del mondo della devianza giovanile in tutte le sue  dimensioni e manifestazioni.

E’ stata quindi presentata la “Blue Box” quale punto di incontro tra uno stato di malessere, un fenomeno di autolesionismo, un atto di bullismo, uno stato di abbandono (reale o percepito), un contesto familiare degradato, un disagio relazionale e l’istituzione polizia di stato, nelle sue varie componenti specialistiche in grado di analizzare la situazione emergente e individuare tutte quegli strumenti idonei a mettere in campo le giuste contromisure.

Obiettivo è quello di raccogliere ogni utile testimonianza per diffondere quegli anticorpi ai germi del disagio giovanile in qualsiasi forma essi si manifestino.

Particolare attenzione è stata dedicata alla disamina del c.d. “membri del gruppo dei pari” che a differenza della famiglia, della scuola e dei mass media non si basa su un rapporto gerarchico tra chi trasmette e chi riceve elementi della socializzazione, ma si fonda sull’abolizione delle differenze di posizione sociale all’interno del gruppo.

Gli incontri proseguiranno giovedì mattina all’istituto tecnico tecnologico Allievi-Sangallo e venerdì mattina al liceo statale L. Angeloni.

Subito dopo le vacanze natalizie il progetto approderà anche al liceo scientifico “Renato Donatelli”.

Le “Blue Box”, a partire da gennaio, saranno posizionate all’interno degli istituti che hanno aderito per consentire agli studenti di testimoniare, anche in forma anonima, le loro esperienze dirette o indirette di devianza giovanile.

Il materiale raccolto sarà oggetto di studio da parte di un team specialistico della Polizia di Stato che riporterà in classe i risultati ottenuti individuando percorsi di affiancamento rispetto alle problematiche sollevate.

Foto: (archivio) TerniLife ©

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