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Lugnano, relax e percorsi benessere alle terme di Ramici

E’ fissata per domani alle 9 l’apertura stagionale delle Terme di Ramici rilanciata recentemente dal Comune di Lugnano con l’obiettivo di farne un punto di attrazione a livello intercomunale. Le Terme di Ramici sono un piccolo angolo incontaminato dove sgorga l’acqua delle Meraviglie, ossia la sorgente solfurea dalle molteplici proprietà curative ed antinfiammatorie. Si tratta di acque sulfuree-salse solfato alcalino-terrose.

L’acqua che sgorga da una fontana ha una temperatura di 15 gradi ha il caratteristico odore di zolfo ed è raccolta in una grande vasca intorno alla quale una serie di passerelle in legno con staccionate si inseriscono in un percorso naturalistico basato sulla caratteristica vegetazione locale tipica della valle del Tevere. La struttura è completata da un’area parcheggi e da una per la sosta di cavalli collegata ad un itinerario per il trekking.

Sono riconosciute alle acque di Ramici numerose proprietà. Molte malattie croniche delle articolazioni, delle ossa e dei muscoli trovano in queste acque un efficace strumento terapeutico. Le proprietà antinfiammatorie delle acque solfuree di Ramici sono state documentate da vari studi. Grazie ad esse i bagni con le acque sono estremamente efficaci per diverse patologie della pelle quali eczemi, dermatiti oppure malattie reumatiche. Sono documentate inoltre proprietà terapeutiche anche per malattie infiammatorie dell’apparato genitale femminile o patologie venose degli arti inferiori. Non va dimenticata inoltre l’attività depurativa che può esercitare sull’apparato digerente, sul fegato e sulle vie biliari se bevute.

Sempre sabato, con inizio alle 18 sarà presentato, in Piazza Vecchia di Via Umberto I°, anche il libro “Nuove amerinate de Furvio” di Fulvio Quadraccia. Si tratta di un libro che racconti, aneddoti buffi e burleschi recuperati dalla tradizione orale e legati al territorio di Amelia. L’opera dimostra la volontà di documentare il nostro passato perché, come afferma Freud, “Solo un uomo senza valore non si interessa al suo passato”.
Il dialetto amerino, lingua popolare in uso nel secolo scorso nel territorio del Comune di  Amelia, prende vita attraverso storie, proverbi, curiosità che delineano non solo lo stile linguistico, ma la vita sociale dell’epoca, narrate dalla viva voce dell’autore. La raccolta di brani vuole essere una testimonianza dell’uso della lingua in un passato recente, tanto diverso dall’uso odierno, pur nella stessa area geografica.

Foto: (archivio) Terni Life ©

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