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Le opposizioni in consiglio: “Equilibri saltati, no a copertura responsabilità”

Intervenendo nel dibattito che ha fatto seguito alle comunicazioni del sindaco nella seduta consiliare di oggi pomeriggio Enrico Melasecche (IlT)rivolgendosi a Di Girolamo ha sottolineato che “siamo qui non per apprezzare l’aspetto umano della sua figura, ma per mettere in discussione la visione di città che ha lei e che non corrisponde alla realtà dei fatti”.  “Abbiamo fatto azioni sulla trasparenza – ha ricordato Melasecche – chiamando anche i carabinieri per avere notizie dei debiti fuori bilancio non palesati. In Italia la maggioranza dei Comuni hanno agito in maniera completamente diversa”.

Per Marco Cecconi (FdI)“la città va a scatafascio: dalle acciaierie alla questione delle mense scolastiche”. “Ciò che è essenziale per il Pd non è essenziale per la città”. Perciò temiamo che la tempistica data sulle dimissioni possa essere una bugia. “Ci auguriamo ha concluso Cecconi – che il sindaco possa dimostrare l’estraneità ai fatti, ma siamo certi che le dimissioni siano l’unica cosa da fare”.

Paolo Crescimbeni nel suo intervento ha espresso la propria “disapprovazione politica”. “Gli equilibri – ha detto – sono saltati. E’ un fatto di onestà e di rispetto per i cittadini”.
Angelica Trenta (M5S): “Speravo – ha detto – che oggi il sindaco portasse altre argomentazioni oltre le statistiche e le graduatorie ed entrasse nel merito delle questioni amministrative e politiche. Eppure i debiti fuori bilancio sono stati accumulati coscientemente. Un peso che andrà addosso a tutti i cittadini ternani che pagheranno due volte”.
“Il sindaco – ha fatto notare Angelica Trenta – ha detto che non rassegnerà le dimissioni ma che le sue dimissioni saranno sottoposte alla volontà del Consiglio e della maggioranza: non vi state assumendo le responsabilità, anzi le state coprendo; la città ha necessità di ripartire e non può farlo con questa Giunta. Noi non abbasseremo la guardia e metteremo il triplo dell’impegno che abbiamo messo finora per la città”.

“Apprezzo e considero giusto quanto affermato dal sindaco in riferimento alla Costituzione a proposito dei partiti – ha detto Francesco Ferranti (FI) – ma questo è vero fino a quando i partiti si muovono per rappresentare l’interesse dei cittadini e non invece quando un partito è la sede degli scontri di potere intestini: in questo caso genera solo un danno alla città, ostaggio e vittima di quel partito”. “Mi sarei aspettato che il sindaco parlasse non sono di portare a casa il piano di riequilibrio finanziario, ma che parlasse dei programmi e dei progetti sulla città a partire dal Teatro Verdi e degli scippi della Regione, del parco di Cardeto, di acquisire una maggiore dignità urbana, degli interventi per il Ministero per lo sviluppo economico, di come smaltire i rifiuti, dei progetti alti”.

Per Franco Todini (IC)”il deserto avanza”. “Non si è ottenuto nulla di positivo e si è andato avanti con i debiti fuori bilancio per far quadrare il bilancio. si è andato avanti con appalti e gare discutibili. Non c’è stata una visione strategica su nulla a partire dalla riorganizzazione degli uffici. Il sindaco invece di confrontarsi con il consiglio si è arroccato nella chiusura con la sua maggioranza” (dal sito del Comune di Terni).

Foto: Terni Life ©

 

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