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La San Vincenzo De’ Paoli aiuta 2300 persone: aumentano le necessità, diminuisce l’assistenza

La società San Vincenzo de’ Paoli ha tracciato il bilancio dell’attività svolta nel 2016 in occasione dell’assemblea annuale della associazione cattolica che opera in ambito caritativo e che in diocesi conta 13 conferenze parrocchiali e 1 che gestisce il Centro di Ascolto presso la sede centrale.

La relazione consuntiva delle attività svolte nel 2016 è stata curata da Antonella Catanzani presidente diocesano uscente dopo sedici anni alla guida del consiglio centrale della san Vincenzo in diocesi e attuale coordinatrice del settore Umbria-Lazio. E’ seguito poi l’intervento del nuovo presidente diocesano Marcello Petrini e la presentazione del nuovo ufficio di presidenza eletto nel mese scorso e composto da: Roberto Reale vicepresidente, Ranalli Gildo tesoriere, Sabatini Giuseppe segretario e Inches Federica, Ungari Orlando, Masia Maria Grazia.

Un bilancio del servizio offerto dalle varie parrocchie dove la San Vincenzo opera e soprattutto per condividere le esperienze alla luce delle nuove forme di povertà che interessano il territorio, alle quali si cerca di dare risposte adeguate e efficaci secondo lo stile della prossimità e amicizia della San Vincenzo. Il nuovo presidente Marcello Petrini nella sua relazione programmatica ha sottolineato l’impegno per portare tutte le conferenze allo stesso livello di servizio verso i poveri, portando avanti il carisma vincenziano: «Vorrei che le Conferenze si aiutassero l’una con l’altra per colmare le carenze che possano esserci all’interno di alcune e di condividere iniziative e progetti». E poi l’impegno a collaborare con le varie realtà caritative della Diocesi, come Caritas e altre, con le parrocchie. Collaborare, infine, anche con le strutture pubbliche, servizi sociali o assessorati del comune. «I vincenziani devono essere persone aperte al dialogo – ha detto Petrini – comprensive, e ben disposte alla collaborazione, non si devono creare divisioni tra giovani ed anziani. Le cose da fare nella San Vincenzo sono tantissime e c’è spazio per tutti, ognuno è libero di fare un servizio nello spirito della San Vincenzo».

Gli aiuti – «Quest’anno sono state aiutate 2300, 797 famiglie, di questi 345 sono minori – spiega Antonella Catanzani -. Continua il trend negativo iniziato lo scorso anno: gli assistiti risultano diminuiti rispetto a quelli dell’anno precedente, ma non perché siano diminuiti i poveri, è diminuita la nostra capacità di dare risposte efficaci a tutti perché le condizioni delle famiglie che già aiutiamo si sono aggravate e necessitano di maggiore impegno sia economico che di sostegno morale. Rispetto al 2014 abbiamo aiutato 435 persone in meno, 1670 persone in meno negli ultimi due anni. Questo perché abbiamo fatto un migliore monitoraggio e selezione dei casi seguiti e un buon lavoro di rete, ma anche e soprattutto perché abbiamo avuto momenti di difficoltà economica».

Del totale delle persone aiutate 55% sono italiani, 15% comunitari e 30% extracomunitari. Continuano ad aumentare le famiglie italiane aiutate anche con il sostegno morale e spirituale, perché la povertà sicuramente pesa più a chi la vive come una nuova situazione, a chi un tempo aveva risorse anche per aiutare le persone più bisognose.

Sono stati distribuiti aiuti per circa € 145.000, il 10% in più dello scorso anno nonostante il calo delle famiglie assistite. Gli interventi si concretizzano essenzialmente in cinque settori in cui sono rilevate le maggiori criticità secondo il progetto “Aiutiamoli a sopravvivere con dignità” che è stato finanziato in buona parte dalla Fondazione Carit: pagamento di affitti, spese condominiali e utenze (luce, acqua e gas), distribuzione di circa 12000 pacchi composti da generi alimentari e prodotti per l’igiene persona e della casa, pagamento di testi, materiali scolastici e spese per il servizio di trasporto e mensa, pagamento di medicinali, ticket sanitari e visite mediche, momenti conviviali volti all’integrazione e alla socializzazione, in particolare nel periodo natalizio e culminanti con la grande Festa della Befana che coinvolge circa 500 persone tra bambini, genitori, soci e benefattori.

 «Le nuove povertà sono quelle delle tante giovani famiglie che, con difficoltà, palesano lo stato di bisogno che si sta vivendo come nuova e inaspettata fase di una vita che era stata progettata con l’entusiasmo di chi pensa di avere la certezza del lavoro – spiega ancora Catanzani -. Inoltre, seguendo il trand dello scorso anno, diverse famiglie straniere, soprattutto comunitarie, sono state costrette a lasciare la città a causa del perdurare della mancanza di lavoro e ai sono trasferite al nord Italia o in altri Paesi Europei. Cominciamo a verificare lo stesso fenomeno anche nei singoli, italiani e stranieri, in maggior parte giovani e di sesso maschile, in cerca di prospettive migliori altrove».

La casa di Federico – E’ una casa ideale a cui fanno riferimento tutte le persone che vivono in strada. Nell’attività del giro notturno di assistenza ai senzatetto, nei tre giorni di uscita serale che impegna 18 volontari, sono stati distribuiti 25 sacchi a pelo, 35 coperte, calzature e vestiario, 120 sacchetti con prodotti per l’igiene personale e 2900 sacchetti con generi alimentari. Inoltre sono stati aiutate persone malate ricoverate in ospedale nel provvedere al necessario corredo oltre a sostenere spese per medicinali e visite mediche. La maggior parte delle persone incontrate vivono soprattutto in strada ma hanno un posto dove dormire magari per un tempo limitato perché ospiti di qualcuno o della Caritas o della parrocchia di Santa Croce, si fanno trovare alla stazione soprattutto per parlare. Nell’anno abbiamo incontrato 54 diverse persone. Di questo totale: 9 donne e 45 uomini, 29 italiani, 14 comunitari e 11 extracomunitari, circa la metà delle persone le abbiamo incontrate una sola volta, le altre in maniera costante. Continua la collaborazione con il Comune e le altre associazioni nel progetto Notti Sicure.

Emporio Bimbi – Risultati positivi per lo spazio dedicati ai bambini che fornisce tutti quei beni essenziali che spesso mancano nelle case: dagli alimentari ai pannolini ai prodotti per l’igiene personale, al materiale scolastico, abbigliamento, giocattoli e attrezzature per la prima infanzia. Sono oltre 200 i bambini che in questa fase iniziale hanno aderito al progetto, di ogni nazionalità: italiani, ucraini, tunisini, kosovari, macedoni e filippini, africani. Una sorta di piccolo modello di integrazione, perché si possono conoscere coetanei provenienti da diverse parti del mondo. L’attività prioritaria è l’erogazione di servizi: aiuto compiti, ludoteca, baby sitter, laboratori didattici e creativi. Per questo il progetto ha già attratto nuovi volontari che si uniscono a quelli che già prestano servizio nelle varie conferenze, professionisti che si dedicheranno ad incontri formativi  ed insegnanti per l’aiuto compiti.

 Volontari: Sono 116 tra soci e volontari esterni, due terzi sono donne, il 60% ha oltre 65 anni. Grazie anche all’apertura dell’Emporio Bimbi nuove persone, relativamente giovani, sono entrate a prestare servizio nella S. Vincenzo. Iniziano come volontari esterni e, dopo un periodo di formazione, se valutano che questa può essere la loro vocazione, possono diventare soci a tutti gli effetti. Abbiamo avuto anche l’esperienza positiva del progetto di alternanza scuola lavoro con il Liceo Galilei che ha dato ai giovani la possibilità di conoscere la nostra realtà.

Conferenze: Sono 14, senza variazioni. Di queste 13 svolgono attività nei loro territori parrocchiali, e 1, la Madre Teresa di Calcutta, gestisce il Centro di Ascolto aperto tutti i giorni presso la sede centrale in Via Aminale 45 e assiste a nome i poveri del territorio diocesano dove non è insediata una Conferenza; coordina il giro notturno di assistenza ai senzatetto e gli eventi a carattere generale

 Relazioni esterne: Buon rapporto con la società civile: istituzioni, associazionismo, mezzi di comunicazione; buon coinvolgimento delle conferenze nelle iniziative generali, soprattutto negli eventi volti alla socializzazione e integrazione; valida la collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Terni che ha finanziato buona parte della nostra attività; la Banca Crediumbria ha elargito un contributo di € 5000 per l’Emporio Bimbi; il negozio di parrucchiere “Non solo donna”, ci ha scelti come partner di un loro progetto “Bellezza sostenibile” rivolto alle nuove povertà e che consiste nell’offrire una giornata di taglio e piega gratis ogni mese alle persone da noi assistite; il Centro Sociale di Valenza ha messo a disposizione la struttura per la Grande Festa della Befana a cui hanno partecipato circa 500 persone tra adulti e bambini, soci benefattori ed assistiti uniti come in un’unica grande famiglia; è continuata la partecipazione al “Tavolo delle Povertà” istituito presso l’Assessorato ai Servizi Sociali; ottimo rapporto con il Banco Alimentare Umbria con il quale abbiamo condiviso l’esperienza della festa di Carnevale per tutti i volontari ed assistiti a Bastia Umbra; principali soggetti che ci hanno sostenuto e che ringraziamo: Fondazione CARIT, Diocesi di Terni-Narni-Amelia, Banca Crediumbria, COSP Tecnoservice, Biscottificio Sant’Angelo, Parrocchia di S. Maria dell’Oro, Panificio Ercoli Giuseppe, Conad di Cardeto.

Foto: Associazione San Vincenzo De’ Paoli ©

 

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