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IL CENTRO DI PALMETTA NON CI STA ALLE CRITICHE DI MELASECCHE: “NON È UN’ENCLAVE A DISPOSIZIONE DI POCHI”

I volontari del centro di Palmetta prendono carta e penna scrivono al consigliere Enrico Melasecche, il quale nei giorni scorsi aveva criticato l’utilizzo della struttura e la sua gestione. 

“Scriviamo questa lettera aperta, disponibili al confronto, – si legge – per rispondere alle esternazioni del consigliere Enrico Melasecche relativamente all’associazione Demetra e, in particolare, al suo preciso riferimento alla struttura di “Palmetta” (ufficialmente chiamata “Centro di Palmetta”). Dalle affermazioni apparse nei giornali si evince chiaramente come il signor Melasecche non sia assolutamente a conoscenza dell’utilizzo e della gestione che viene fatta di “Palmetta”. Pertanto, riteniamo opportuno aiutarlo ad avere il quadro della situazione più chiaro, al fine di poter articolare, con maggiore cognizione di causa, le sue osservazioni. Iniziamo col dire che il centro di Palmetta, gestito dall’associazione Demetra, non è “un’enclave a disposizione di pochi”, ma un centro di aggregazione giovanile che, in dieci anni di attività, ha accolto più di tremila soci. Intendiamo ribattere, punto per punto, alle curiose affermazioni che ci rivolge. Quando  parla di esercitazioni canore, forse, si riferisce alle serate di musica dal vivo in cui  si esibiscono band del panorama indipendente italiano ed internazionale, ma anche gruppi emergenti e del territorio. Non solo: lo spazio è sempre pronto ad accogliere, a titolo gratuito, musicisti che hanno bisogno di uno spazio prove per le loro opere. Per affabulazioni filosofiche intende forse i tanti corsi di formazione che sono stati organizzati negli anni e che hanno portato alla nascita di Iappa! (acronimo di “incontri di apprendimento partecipativo”) con un portale web che offre un servizio di comunicazione per chi desidera organizzare incontri di formazione: corsi, eventi, workshop, dibattiti, e qualsiasi altra attività formativa. Tutto realizzato grazie al contributo volontario dei soci. Disquisizioni gastronomiche? Anche mangiare, ci insegna, può essere un bellissimo momento di aggregazione per scambi di idee e opinioni. Sarà di certo a conoscenza del progetto Nutrimenti, nato nel 2007 come sistema complesso di sostegno alla creatività giovanile. Un progetto a cavallo tra cultura e politiche giovanili, che si propone di creare un sistema integrato di emersione, sostegno, accompagnamento, sviluppo e promozione della creatività giovanile in tutte le sue forme. Insomma, per farla breve, perché potremmo davvero scrivere ancora molto sulle nostre attività, il Centro di Palmetta è un luogo condiviso in cui la creatività, senza distinzioni di genere e linguaggi, è sempre la benvenuta. Un’altra doverosa precisazione è quella relativa al fatto che “Palmetta” non sia, come lei sostiene, una deliziosa villetta. Si tratta di uno stabile nato come una scuola di campagna e nel tempo è stato utilizzato come sede di gruppi informali e collettivi, poi dimenticato e abbandonato all’incuria. Nel 2005, l’associazione Demetra, in accordo col Comune di Terni, vi ha stabilito la sua sede per portare avanti le iniziative sopra accennate. Lo stabile, rilevato in uno stato di abbandono durato più di trent’ anni, è stato completamente bonificato con il lavoro volontario dei giovani dell’associazione. Negli anni grazie al contributo e all’aiuto dei tanti soci che hanno attraversato il Centro è stato gestito e curato per evitarne la completa decadenza. Ed ancora oggi, necessita di molte cure e lavori che i volontari dell’associazione, sopra le forze e con molta passione, continuano ostinatamente a fare. Parla, inoltre, di un finanziamento cospicuo che avremmo dovuto ottenere per ristrutturare il complesso e si chiede come siano stati impiegati questi soldi. La informiamo che ad oggi, il centro di Palmetta non ha mai ricevuto quel finanziamento e anche noi, come lei, non sappiamo a cosa quei soldi siano stati destinati. Attraverso nuovi progetti e collaborazioni ci stiamo attrezzando per proseguire, nonostante la totale mancanza di fondi, che comunque non sono stati mai sufficienti a coprire le utenze, gli interventi e la manutenzione necessaria richiesta annualmente dall’ antico stabile. Vinciamo bandi grazie alla nostra capacità progettuale, competenza, passione e grado di inventiva. Pertanto, le facciamo notare che non graviamo in alcun modo, sulle finanze del Comune di Terni. Perché ci pare di intuire che il punto nodale della sua invettiva sia proprio questo: lo spreco di denaro pubblico. Ecco, da noi, non ci sono sprechi e non ci pervengono finanziamenti da molto tempo. Le facciamo presente, inoltre, che, negli ultimi tempi la nostra Associazione non ha più ricevuto il contributo previsto dalla convenzione per la gestione dei centri giovanili. Anche di questi soldi non sappiamo nulla. La invitiamo, con estremo piacere, insieme all’amministrazione comunale, per un confronto aperto sulle politiche giovanili della nostra città. Ci pare evidente la mancanza non solo di una visione nell’ambito, ma anche di una cultura ed osservazione delle buone pratiche in atto in altre città. Uno sguardo a ciò che accade fuori dal perimetro di casa, sarebbe auspicabile. Mai si è avvertita, come in questi anni, una totale carenza di empatia verso le fasce più giovani e in difficoltà della nostra città. L’aggregazione giovanile è scopo sociale, ringraziamo Melasecche che ci ha dato l’opportunità di parlarne”.

A firmare la lettera è l’associazione Demetra / Centro di Palmetta, Elisa, figlia di tecnico informatico (deceduto) e casalinga, Barbara, figlia di operaio Ast (ora pensionato) e segretaria, Caterina, figlia di ingegnere dirigente e insegnante (ora pensionati), Luisa, figlia di tecnico Telecom e ausiliaria (ora pensionati), Valentina, figlia di ispettore ex ispesl (pensionato) e insegnante (deceduta), Francesca, figlia di due professori (ora pensionati), Alessandro, figlio di tabaccai (ora pensionati), Manfredo, figlio di ingegnere e professoressa, Marco, figlio di ausiliaria. 

Foto: web ©

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