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“IL CENTRO ITALIA CON IL PIU’ ALTO POTENZIALE DI IMPRENDITORIALITÀ”. A DIRLO LA CAMERA DI COMMERCIO

Presentati, in collaborazione con la Camera di Commercio di Terni, i dati del sesto Rapporto Globale Amway sull’Imprenditorialità: un confronto sullo scenario imprenditoriale nel Centro Italia con un particolare focus su Umbria, giovani e formazione. Si è svolta in Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Terni la tavola rotonda “Umbria e Imprenditorialità: giovani, start-up e formazione” che ha visto i maggiori rappresentanti di istituzioni, scuola, impresa e territorio confrontarsi sul panorama dell’imprenditoria nel Centro Italia, con un approfondimento sul ruolo di giovani e formazione nello sviluppo della libera iniziativa. A prendere parte all’incontro sono stati Giuseppe Flamini, Presidente Camera di Commercio di Terni, l’On. Anna Ascani, Membro della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione alla Camera dei Deputati, Fabio Paparelli, Vice Presidente Regione Umbria e Assessore alla competitività delle imprese, innovazione sistema produttivo, lavoro e formazione, Chiara Pucciarini, Vice Presidente Nazionale Giovani Imprenditori Confcommercio e Presidente del Gruppo Giovani imprenditori Confcommercio Umbria, Sabrina Boarelli, Dirigente Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria e il Dott. Fabrizio Suaria, Amministratore Delegato di Amway Italia. Per l’occasione sono stati presentati i dati del sesto Rapporto Globale sull’Imprenditorialità che Amway, azienda leader mondiale nel settore della Vendita Diretta, realizza in 44 Paesi in collaborazione con l’Università Tecnica di Monaco (TUM) e GfK con lo scopo di promuovere il dibattito sulla cultura imprenditoriale in Italia e nel mondo. Secondo quanto emerso dalla ricerca, il Centro Italia registra il più alto potenziale di imprenditorialità: sono il 46% degli intervistati coloro che riescono a immaginare di poter avviare un’attività in proprio, risultato che supera di ben 4 punti percentuale la media italiana (42%). Il potenziale più basso viene registrato nel Nord Ovest (39%), seguito dal Sud (41%), Nord Est (42%) e Isole (44%). Sono per lo più gli uomini a immaginarsi imprenditori al Centro (49% vs 43% donne) ma il potenziale di imprenditorialità si impenna quando si parla di giovani, raggiungendo quota 56%. Per quanto riguarda le motivazioni che spingono all’imprenditorialità, il lavoro autonomo viene visto come una valida strada per meglio conciliare lavoro, famiglia e tempo libero per il 29% degli intervistati del Centro Italia (vs 21% media italiana), con una percentuale nettamente più alta tra gli under 35 (35%). Il desiderio di indipendenza dal datore di lavoro rimane tuttavia la leva motivazionale principale che spinge al lavoro autonomo, con un risultato anche in questo caso più marcato tra i giovani del Centro (50% rispetto alla media italiana del 46%), seguito dalla volontà di autorealizzazione (43% giovani Centro vs 41% media nazionale). Se il Centro fa registrare il più alto potenziale di imprenditorialità in Italia è qui che si concentra anche la più bassa fiducia nei confronti del sistema Paese in materia di lavoro autonomo: solo il 34% degli intervistati del Centro, contro il 43% della media nazionale, ritiene infatti l’Italia un Paese favorevole all’imprenditorialità, in grado di tutelare e incentivare la libera iniziativa. Gli under 35 del Centro Italia sono ancora meno fiduciosi, con una percentuale che si abbassa ulteriormente al 32%. Nell’analisi degli ostacoli che scoraggiano l’iniziativa imprenditoriale, al primo posto si trova la paura di fallire, freno all’iniziativa imprenditoriale per il 97% dei giovani del Centro Italia, ben 7 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale (90%), risultato che colloca l’Italia all’apice della classifica mondiale, seconda solo al Giappone, dove la paura di fallire frena il 94% degli intervistati. Al Centro la minaccia del fallimento è influenzata da diversi fattori che ne accrescono la percezione e la gravità, soprattutto tra i giovani: in primis gli alti oneri finanziari (63%), seguiti dal timore della crisi economica (62%), dalla paura di ricevere una delusione personale (35%) e dalle conseguenze legali (25%). La presenza al tavolo dei relatori di diversi esponenti del mondo della formazione e di una start-up umbra, Face4Job, ha reso poi possibile un proficuo confronto su scuola e università e sul loro ruolo nei confronti dello sviluppo imprenditoriale nel Paese. Secondo quanto emerso dal Rapporto Globale Amway l’istruzione sembra giocare un ruolo rilevante: tra i giovani laureati l’attitudine positiva nei confronti del lavoro autonomo sale all’88% (vs 80% media nazionale giovani) e coloro che si immaginano di poter avviare un’attività in proprio sono ben il 57% (vs 52% media nazionale giovani). Alla domanda “L’imprenditorialità può essere insegnata” hanno risposto SI il 64% degli italiani, con un ruolo primario per le Camere di Commercio (35% Italia vs 33% media europea) e per le aziende (34% Italia vs 27% media europea). “I giovani stanno cominciando a capire che per reagire alla crisi l’opportunità devono costruirsela da soli e anche nel nostro territorio sta iniziando a fiorire il fenomeno delle startup – ha detto il Presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Flamini – in un nostro recente approfondimento sull’imprenditoria giovanile abbiamo rilevato infatti che le imprese ternane guidate da un giovane sono il 9,5% del totale, un dato di oltre un punto percentuale superiore a quello del capoluogo umbro (8,3%) e vicino alla media nazionale che è del 9,6%. Per questo stiamo mettendo in campo strumenti che aiutano i giovani a passare dall’idea all’impresa. Penso ai nostri corsi di formazione sul credito, business plan, alla Garanzia Giovani con cui offriamo fondi a tasso zero con il finanziamento Selfie Employment per concretizzare un’idea imprenditoriale. Presto in collaborazione con le Scuole e le Associazioni di Categoria delle imprese, metteremo in campo ulteriori strumenti per aiutare i giovani a passare dall’idea innovativa all’impresa e in ogni caso a trovare un’occupazione in linea con le proprie prospettive”. “Questo dibattito organizzato in collaborazione con la Camera di Commercio di Terni, che ringraziamo profondamente, è stato per noi un’importante occasione di confronto con alcune delle realtà istituzionali e d’impresa più attive su un territorio particolarmente strategico per Amway”, commenta Fabrizio Suaria, Amministratore Delegato di Amway Italia. “L’alto potenziale di imprenditorialità rilevato dall’indagine nel Centro Italia trova conferma nella nostra esperienza aziendale: è proprio in questa area che si concentra infatti circa il 30% dei nostri Incaricati alle Vendite, che contribuiscono per la stessa importante percentuale al totale del nostro fatturato italiano”. Il vicepresidente della Giunta Regionale, Fabio Paparelli ha ricordato i due processi di sostegno regionali legati all’imprenditorialità come il filone delle start up ad alto contenuto tecnologico e quello legato all’autoimpiego e il forte impegno finanziario della Regione con lo stanziamento di 5milioni e 300mila euro  complessivi per il finanziamento di progetti di impresa. L’onorevole Anna Ascani ha sottolineato come la crisi abbia condotto molti giovani ad avviare un’impresa per trovare un lavoro “in corso – ha sottolineato – c’è anche la revisione della legge del 2012 sull’imprenditoria che necessita, possiamo dire, di un tagliando rispetto al suo avvio, penso prima di tutto non solo agli sgravi fiscali o agevolazioni economiche. Una buona legge nazionale oggi deve non solo incentivare ad intraprendere ma anche aiutare i giovani a guardare al mercato, per questo abbiamo ancora in Italia un alto tasso di fallimento di start up, perché manca un’attenzione alla domanda”. In chiusura del suo intervento ha anche ricordato l’ “enorme investimento economico del Governo sull’alternanza scuola lavoro con la legge 107 “Buona scuola”, i laboratori per l’occupabilità e l’educazione autoimprenditorialità che sul lungo periodo saranno in grado di cambiare la struttura del Paese”. Per Sabrina Boarelli, Dirigente dell’Ufficio scolastico dell’Umbria “occorre creare le condizioni per consentire la fattibilità di una buona legge come quella sull’alternanza, che prevede un impegno importante non solo per le scuole verso cui sono arrivati ingenti stanziamenti ma anche per le imprese chiamate ad ospitare centinaia di studenti nella nostra regione”.

E per il mondo delle imprese, la Presidente del Gruppo Giovani imprenditori Confcommercio Umbria, Chiara Pucciarini ha sottolineato “la difficoltà delle aziende del terziario di mercato che rappresentano quasi il 50% delle imprese iscritte alle Camere di commercio dell’Umbria di accogliere i giovani in stage, in primo luogo per il micro dimensionamento di questo tipo di imprese, per questo abbiamo bisogno di crescere anche noi  da un punto di vista culturale e di formazione allargando le sinergie tra tutti i soggetti che operano in questo ambito”. La mattinata si è conclusa con il racconto dell’amministratore della start up Face4Job, un’innovativa impresa che grazie agli sviluppi del digitale ha creato un sistema di collegamento tra domanda e offerta di lavoro. Definita dal suo fondatore, Alessio Romeo,  “un Google telematico per la ricerca di lavoro”. Un case history di successo che è riuscito a motivare i numerosi giovani presenti in sala. 

Foto: (archivio) TerniLife ©

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