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LETTERA APERTA SULLA RAZIONALIZZAZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI COMUNALI

I Comitati di Gestione delle scuole d’infanzia di  Campitello, Borgo Trebisonda, Grillo Parlante, Aula Verde, Rataplan, Centro Infanzia Valnerina; dei nidi di Coccinella, Rataplan, Cucciolo, Girotondo; dei servizi collaterali  di Casa di Alice e Pollicino; i sindacati (Co.SEC, Fp CGIL Terni, CISL Fp Umbria, USB), i genitori ma anche semplici cittadini residenti a Terni scrivono una lettera aperta al sindaco Leopoldo Di Girolamo e al Presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Mascio,  per mettere nero su bianco posizioni e richieste sulla razionalizzazione dei servizi educativi comunali.

La lettera:

I sottoscrittori della presente lettera aperta prendono atto delle parole del Sindaco Di Girolamo espresse nella sala rossa di Palazzo Gazzoli il 2 agosto 2016 e del comunicato stampa del Comune. Quest’ ultimo uscito alle ore 18:02 del 2 agosto, a discussione ancora in corso e, soprattutto, della DGC n° 213 del 3 agosto 2016, promulgata a 24 ore dall’incontro del 2 agosto. Puntualizziamo orari e date solo per sottolineare alle SS.VV. la particolare velocità e determinazione messa dalla Giunta nel chiudere il percorso di razionalizzazione dei SEC così da indurci il dubbio che tutto era già stato precostituito da tempo.

I sottoscrittori della presente lettera, sia in forma diretta che indiretta, hanno partecipato con entusiasmo al “processo decisionale inclusivo” e ai relativi workshop. Entusiasmo – nonostante gli sforzi e la fatica nell’organizzazione del quotidiano tra approfondimenti, riunioni, assemblee, partecipazione ai tavoli da un lato e la famiglia e il lavoro dall’altro – perché convinti che la partecipazione alla discussione fosse un momento importante di confronto per “riorganizzare” dei servizi fondamentali, nonché eccellenti, della e per la città: i servizi educativi comunali.

Purtroppo constatiamo che non è stato così. Prima nelle parole del Sindaco e poi nella DGC n° 213/2016 alcuni punti fondamentali ed essenziali, contenuti sia nel documento conclusivo dei workshop che nei tre documenti allegati ad esso, non sono stati recepiti dalla Giunta. Di fatto la DGC n° 213/2016 si pone in perfetta continuità con la DGC n° 25/2016.

Pur riconoscendo nella Delibera degli aspetti positivi (potenziamento dei nidi, promozione dei SEC, coordinatore pedagogico), questi così come formulati risultano ancora caratterizzati da vaghezza e indeterminazione, non essendo presente ancora un piano che definisca tempi e modalità in grado di concretizzare l’affermazione del Sindaco di “dare a chi finora ha avuto di meno”. Rispetto al potenziamento dei laboratori nutriamo seri dubbi che possano resistere ed esistere nel tempo senza un forte quadro didattico di riferimento e di supporto.

In riferimento agli aspetti certi della Delibera (chiusura a settembre di Campitello, chiusura nel 2017 del Grillo Parlante, statizzazione nel 2017 di Trebisonda, chiusura della scuola di Maratta) e le sue ricadute occupazionali, vera partita in gioco nei tavoli di discussione, la Giunta non solo non ha recepito nessuna delle richieste, ma non è riuscita a dare spiegazioni e motivazioni convincenti nemmeno in occasione della riunione del 2 Agosto. Inoltre, rispetto alla statizzazione del Trebisonda, nutriamo seri dubbi sulla sua riuscita, visto che le stesse Dirigenti, nella relazione sui SEC, ricordano la reticenza del MIUR a statizzare le scuole comunali. Rifiuto realistico soprattutto se il “Trebisonda” non avrà nuove iscrizione.

Noi riaffermiamo invece la chiarezza e il buon senso del risultato emerso nei workshop che rappresentava una buona sintesi fra le esigenze dell’Amministrazione, degli utenti e degli operatori scolastici. Che cosa è un tavolo partecipativo se non la ricerca di una sintesi fra esigenze diverse tese ad un unico fine, cioè ottenere un risultato per la città?

Per noi la chiusura di una scuola comunale equivale alla perdita di un presidio socio-educativo territoriale. È questa la differenza, pur nel rispetto delle singole professionalità, tra la scuola statale e la scuola comunale: la prima è un presidio didattico educativo, la seconda è un presidio socio-educativo fortemente legato al territorio in cui opera. La prima è a struttura verticale, dal MIUR a scendere, la seconda è a struttura orizzontale, per la prossimità dell’Amministrazione che permette di sviluppare sinergie proficue tra l’Amministrazione, gli operatori scolastici, i genitori, i bambini e il territorio. “Per educare un bambino ci vuole un intero villaggio” recita un proverbio africano. Ma per ottenere questo risultato ambizioso, ci vuole rispetto di tutti gli attori interessati, senso di responsabilità e un processo reale di co-determinazione delle scelte, su tutte le aree.

Con queste convinzioni noi rivendichiamo e rilanciamo i risultati del percorso condiviso emerso nei tavoli e chiediamo come prioritario: 1) di mantenere per l’a.s. 2016/2017 lo stesso status quo dell’a.s. precedente. In particolare sottolineiamo la delicatezza in cui si trovano i genitori dello SCI Campitello che si vedono notificati ad agosto la chiusura definitiva della scuola- Per questo chiediamo che Campitello rimanga aperta almeno per un altro anno; 2) Garanzie certe sul mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Riteniamo che l’eventuale razionalizzazione dei servizi non possa ricadere sui lavoratori siano essi dipendenti comunali o delle cooperative; 3) Di riprendere da Settembre a Dicembre 2016 il percorso partecipativo per verificare la fattibilità, soprattutto per le strutture programmate alla chiusura, di sperimentare percorsi didattici 0-6 anni. Nel caso si verifichi la non fattibilità dell’ipotesi si chiede di garantire lo stesso la chiusura dei cicli scolastici. Questo al fine di non spezzare quelle relazioni emotivamente significative e faticosamente costruite dal bambino: “la mia maestra, i miei amici, le nostre regole”.

Inoltre, al fine di un proficuo confronto sul tema a settembre, chiediamo: 1) Chiediamo, per mantener fede al principio di trasparenza, che vengano resi noti con chiarezza tutti i dati relativi ai SEC, dalle iscrizioni nel tempo ai dati economici. Inoltre si chiede di sapere quali risparmi intende realizzare l’Amministrazione dal processo di razionalizzazione dei SEC e su quali voci di costo intende operare per questo fine. 2) Proprio perché convinti del carattere di presidio socio-educativo territoriale dei servizi educativi comunali, si chiede l’istituzione di una Consulta per i Servizi Educativi Comunali. Organismo in grado di sviluppare e potenziare quelle sinergie tra Amministrazione, operatori scolastici, utenti e territorio.

 

Foto: (archivio) TerniLife ©

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