buffetti
buffetti
cottorella
Italia Life
tecno adsl

CARCERE DI TERNI, UNA NUOVA INFERMERIA A TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA PUBBLICA

Si è svolta questa mattina, nella casa circondariale di Terni, la cerimonia di inaugurazione della nuova infermeria dove saranno forniti tutti i servizi di prima assistenza ai detenuti di Vocabolo Sabbione, garantiti dagli operatori sanitari dell’Azienda Usl Umbria 2. Presenti all’appuntamento  Chiara Pellegrini, direttrice della Casa Circondariale; il Magistrato di Sorveglianza Fabio Gianfilippi; il Comandante di Reparto Commissario Fabio Gallo; il direttore generale dell’Azienda Usl Umbria 2  Imolo Fiaschini; i direttori sanitario e amministrativo Pietro Manzi ed Enrico Martelli; il direttore del presidio sanitario della Asl all’interno della Casa Circondariale  Antonio Marozzo; il Cappellano del Carcere Padre Rino Morelli per il rito di benedizione dei nuovi locali.
La realizzazione di una nuova infermeria, più ampia della precedente, è nata dalla necessità di corrispondere alle esigenze di tutela della salute di una popolazione detenuta aumentata di 200 unità dopo la costruzione e l’apertura nel 2013 di un nuovo padiglione.

I lavori di ristrutturazione dei locali sono stati finanziati e curati dall’Amministrazione Penitenziaria mentre gli arredi e la strumentazione sono stati forniti dall’Azienda Sanitaria.

Con dieci dirigenti medici, dieci infermieri, un coordinatore infermieristico, l’Azienda Usl Umbria 2 garantisce ai detenuti un’assistenza sanitaria h 24. Nella struttura carceraria operano inoltre diversi professionisti dell’Asl o dell’Azienda Ospedaliera “Santa Maria” di Terni per fornire le prestazioni specialistiche. E’ presente un gabinetto dentistico e numerosi esami diagnostici e di laboratorio vengono svolti all’interno dell’istituto. Molto significativa la mole di attività, sono oltre 9000 le visite di prima assistenza svolte nel 2015 con una grande quantità di esami e visite specialistiche sia interne che esterne.

Lo sforzo congiunto dell’Amministrazione Penitenziaria e dell’Azienda Sanitaria è quello di mantenere all’interno della struttura le prestazioni sanitarie, riducendo così il ricorso all’invio dei pazienti detenuti presso gli ambulatori del territorio. Ciò consente di risparmiare le risorse umane ed economiche necessarie per effettuare le traduzioni in luogo esterno di cura. Permette inoltre di conciliare meglio la tutela della salute con le esigenze di sicurezza pubblica, attenuando il rischio di azioni violente connesse a possibili tentativi di evasione, soprattutto per i 27 detenuti sottoposti al c.d. “carcere duro”  e i poco meno di 300 detenuti appartenenti al circuito Alta Sicurezza. In quest’ottica locali più ampi permetteranno di ospitare all’interno un maggior numero di prestazioni specialistiche.

Foto: TerniLife ©

Print Friendly, PDF & Email