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MENSE SCOLASTICHE, FABRI: “IL CENTRO UNICO DI COTTURA È LA NEGAZIONE DELLA FILIERA CORTA E DEL CHILOMETRO ZERO”

I Socialisti intervengono sul discorso mense scolastiche e sulla possibilità di una loro esternalizzazione attraverso un Centro unico di cottura gettando luce su un altro tema di estrema importanza per la garanzia della qualità dei cibi, quello di  “filiera corta” e  “chilometro zero”. Andrea Fabri in una nota sottolinea l’importanza di coinvolgere i genitori “in ogni processo decisionale che porti la pubblica amministrazione all’assunzione di determinazioni interessanti i bambini”.

“Piuttosto che arroccarsi su posizioni di superiorità – continua Fabri –  il maggior partito di governo della città dovrebbe dare prova di questa responsabilità e aprire un tavolo un discussione aperto e permanente proprio con i genitori dal quale, probabilmente, emergerebbe che il nodo qualità delle mense e i principi del chilometro zero e della filiera corta non si scioglie e non si affermano con l’ipotesi del CENTRO UNICO DI COTTURA appaltato all’esterno, magari a qualche cooperativa già fortemente presente in questo settore. Il Centro Unico di Cucina appaltato all’esterno è la negazione della “filiera corta” e del “chilometro zero, in quanto un centro unico di cucina presuppone la preparazione di un notevole numero di pasti attraverso una razionalizzazione dei processi di produzione e dei costi, che a sua volta impone acquisti di materie prime in maniera massiva e non certo selezionata dal singolo coltivatore diretto che ha il piccolo orto a Piedimonte o il piccolo allevamento a… A ? Ciò è tanto più vero, credo, se il centro unico di cucina dovesse essere appaltato all’esterno a un soggetto che già gestisce altre mense, in città e/o fuori città. Grandi ordini significa abbattimento dei costi e quindi possibilità di mantenere il costo mensa abbordabile per le famiglie. Non va dimenticato, infatti, che nella esternalizzazione del servizio si devono fare i conti con la necessità di business del soggetto gestore. A Terni, o nella provincia di Terni per rispettare il “chilometro zero”, esistono realtà produttive in grado di assecondare con costanza una così forte domanda?”

“La vera distanza che il PD dovrebbe accorciare – conclude Fabri –  è quella con i cittadini delle città che amministra: sia coerente con le sue parole e coinvolga i genitori (magari non solo quelli che lavorano per le amministrazioni che comanda) in ogni singola fase dell’ammodernamento delle gestioni pubbliche comunque indispensabile e indifferibile”.

Foto (archivio): TerniLife ©

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