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TELECOM DICE “NO” AL PAGAMENTO DI OLTRE 5 MILIONI DI TOSAP. INTERVIENE M5S

Interviene il Movimento 5 Stelle sulla dichiarazione di TELECOM ITALIA che NON INTENDE PAGARE GLI OLTRE 5 MILIONI DI TOSAP presentando RICORSO CON ISTANZA DI SOSPENSIONE DEL PAGAMENTO.

Telecom Italia ha presentato presso la commissione tributaria provinciale di Terni un ricorso con il quale non intende pagare  ” al comune di Terni le sei cartelle di accertamento TOSAP pari ad euro 5.630.095,00 inviate dalla società ICA Srl concessionaria per l’accertamento e la riscossione della tassa per l’occupazione spazi ed aree pubbliche per il comune di Terni”. Cifra, quest’ultima, che il Comune aveva inserito nel  Bilancio preventivo come somma da riscuotere da Telecom Italia SpA per lavori di cablatura che hanno richiesto l’occupazione di suolo pubblico.

La Telecom contesta, in particolare, la modalità di calcolo della tariffa. L’azienda telefonica sostiene che  andrebbero applicate le prescrizioni di legge con il criterio utenti (che calcola la tassa commisurata al numero complessivo delle utenze) attraverso il quale la società ha determinato che l’importo esatto dell’accertamento sarebbe di € 166.729, cifra c che sarebbe già stata versata nelle casse del comune di Terni. Sempre secondo la dichiarazione di Telecom, il calcolo del Comune è stato effettuato secondo un “criterio di tassazione totalmente avulso da quanto previsto dalle prescrizioni di legge” corroborato da alcune tabelle in cui viene riportata l’entità dell’occupazione in metri quadri” di cui “rimane del tutto imperscrutabile la logica complessiva”. Come possono essere valutati in metri quadri quando si tratta di occupazioni lineari, con cavi e condutture? “

Tra gli altri motivi di illegittimità definiti nel ricorso – come messo in luce da M5S – c’è il fatto che nel calcolare l’accertamento, il Comune di Terni non avrebbe neppure rispettato il proprio regolamento comunale della TOSAP, per violazione dell’art.17  per il quale “le occupazioni temporanee ed eccedenti il limite dei 1000 mq la tassa è calcolata in ragione del 10%”.

Altri motivi di illegittimità messi in evidenza da Telecom sono: 1) vizi di notifica, in quanto l’atto sarebbe pervenuto a mezzo del servizio postale ordinario, con assenza di sottoscrizione, elemento che identifica concretamente il soggetto titolare della pubblica funzione, e con violazione del contraddittorio preventivo; 2) precedente contenzioso, riferito ad atti del tutto identici al presente e con le medesime controparti che si è concluso con l’annullamento degli accertamenti con sentenza nr 68/03/09 passata in giudicato per mancata impugnazione sia dell’ICA che da parte del Comune di Terni. Nel precedente contenzioso il comune aveva avanzato per gli anni riferiti dal 2004 al  2008 una pretesa di 4,8 milioni con un metodo di calcolo speculare a quello usato oggi.

“Appare ovvio – scrive M5S –  che se l’impianto del ricorso sarà giudicato valido il Comune dovrà pagarsi le spese del giudizio”

Inoltre Telecom sottolinea che dovrebbero sussistere i presupposti per riconoscere la responsabilità processuale aggravata in quanto l’ICA Srl avrebbe riproposto un criterio di tassazione già cassato.

Il Movimento 5 Stelle chiede: “alla luce del ricorso ed a ridosso dell’assestamento del bilancio del Comune, come intende l’Amministrazione gestire le risorse che ben difficilmente saranno esatte nel 2015, se mai lo saranno in un lontano futuro?”

“I nodi stanno venendo al pettine: non solo la stucchevole e patetica querelle ICA-Telecom, ma anche la messa in liquidazione dell’USI, che a breve comporterà ulteriori esborsi di denaro da parte del Comune. Per non parlare della mancata dismissione della ex foresteria alla Fondazione Carit, inserita a forza nel bilancio non avendo nemmeno una lettera d’intenti da parte del presunto acquirente. Sommate insieme – conclude il M5S –  queste vicende potrebbero compromettere una cifra che si avvicina ai 10 milioni. È necessario che l’Amministrazione chiarisca al più presto come intende muoversi su questi fronti”  . Foto: (archivio) TerniLife ©

 

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