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TERNI FESTIVAL AIUTA LA CITTÀ A DIVENTARE LA CAPITALE DELLA CULTURA

(di Roberta Falasca) Futuro, investimenti, progetti. Se Terni vuole diventare davvero Capitale italiana della cultura, un sostegno va trovato. E Terni Festival, la rassegna internazionale della creazione contemporanea in programma dal 18 al 27 settembre, ci ha già pensato. “In tempi di crisi e trasformazioni economiche, che richiedono il ripensamento di nuove forme di sostenibilità, – spiegano gli organizzatori – il festival si pone non come terreno che assorbe risorse ma come circuito che inverte e drena flussi economici, moltiplica valore monetario con investimenti a rischio, raccogliendo dagli utenti e donando all’ente pubblico, riconnettendo comunità e comune assumendo partecipazione e condivisione come indici di borsa. Bonifico, transazione, gettare le fondamenta, un fondo da scrutare per vedere il futuro: giochi di parole che celano il senso profondo del progetto. Il progetto prevede l’istituzione di un fondo per finanziare alcune azioni nella cornice del progetto Terni capitale italiana della cultura: la raccolta avviene attraverso il versamento indiretto di un’imposta applicata su biglietti o beni del festival o attraverso atti volontari come la donazione o l’acquisto di una delle borse realizzate da Damien Ajavon partendo dalla raccolta e riciclo di t-shirt. In base al tipo di donazione, il pubblico acquisisce statuto e diritto di voto partecipando attivamente alla selezione di una tra cinque proposte formulate anche sulla base delle voci collezionate dal bando di partecipazione lanciato dal Comune da realizzare con l’ammontare raccolto a fine progetto. Domenica 27 settembre, giorno finale del festival, il fondo verrà aperto e sarà decretato il progetto approvato nel corso di una cerimonia di consegna del tesoretto ad un rappresentante del Comune di Terni. Chiamiamo il pubblico in causa, perché partecipi al progetto Capitale come momento d’incontro e orgoglio cittadino, spesso minato da strumentalizzazione ma non dalla mancanza di coraggio e ambizioni che la città al contrario dimostra”. Foto: (archivio) TerniLife

 

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