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L’Umbria spinge sull’acceleratore digitale

LUmbria spinge sullacceleratore digitale
IA generativa e cybersecurity per le PMI: così si costruisce il futuro
Job Digital Lab a Perugia: imprese, formazione e nuove alleanze

Alla Camera di Commercio dellUmbria si è tenuto levento “Innovare in sicurezza”: un confronto cruciale tra istituzioni, esperti e imprenditori su competenze digitali, rischi informatici e opportunità concrete per chi fa impresa oggi.

L’evento

Un’agenda per il futuro digitale dell’Umbria, scritta a più mani da chi sul territorio lavora ogni giorno per renderlo competitivo e sicuro. Questo lo spirito dell’evento “Innovare in sicurezza: IA generativa e Cybersecurity per il futuro delle imprese”, che si è svolto a Perugia presso la Camera di Commercio dell’Umbria, protagonista attiva insieme a Fondazione Mondo Digitale ETS e ING Italia all’interno del progetto nazionale Job Digital Lab.

L’evento è stato organizzato nell’ambito dell’attività divulgativa di  EEN – Enterprise Europe Network (la Camera di Commercio dell’Umbria è partner del Consorzio SME2EU+, che rappresenta la rete EEN nelle regioni Toscana, Umbria e Marche).
Un appuntamento formativo e ispirazionale, che ha visto una folta partecipazione di imprenditori, professionisti e studenti, in un momento quanto mai delicato per il tessuto produttivo regionale e nazionale. Proprio nei giorni in cui l’Istat lanciava l’allarme sulla crisi di produttività italiana e sul boom del lavoro povero, precario e mal retribuito, a Perugia si è discusso di soluzioni concrete: competenze digitali, intelligenza artificiale generativa, sicurezza informatica.

L’apertura: “Transizione digitale? Una priorità strategica”

“Transizione digitale e transizione ecologica sono oggi le due direttrici fondamentali dell’azione camerale” – ha dichiarato in apertura dei lavori il dott. Mario Pera, vice Segretario Generale della Camera di Commercio dell’Umbria –. “La cybersecurity non è più un tema tecnico, ma una leva strategica per la sopravvivenza e la crescita delle imprese”.
Un ruolo centrale, quello della Camera, rafforzato dalla presenza operativa del PID (Punto Impresa Digitale), che ha collaborato all’organizzazione dell’evento.
“Con il PID – ha sottolineato Pera – portiamo strumenti, conoscenze e consulenza direttamente alle imprese umbre, perché l’innovazione non resti confinata nei convegni, ma si trasformi in azione concreta”.

Le voci dell’innovazione

L’incontro si è aperto con i JDL Talks – Idee che fanno impresa.
Prima la voce della banca: Filippo Stefanelli, Head of Brand, Marketing & Communications di ING Italia, ha illustrato i risultati della ricerca “People Insight Lab” sulle Partite IVA: un’Italia del lavoro autonomo piena di contraddizioni, dove il 53% dei professionisti ha aperto la propria attività per necessità e solo 1 su 3 consiglierebbe ad altri di fare lo stesso.
“Eppure, il 49% mantiene un atteggiamento positivo – ha spiegato Stefanelli –. La chiave? Formazione e strumenti digitali accessibili per chi vuole mettersi in gioco”.

Poi la testimonianza concreta dell’imprenditore Giacomo Paolo Barnocchi, fondatore e CEO del Gruppo Edotto, che ha raccontato la trasformazione digitale della propria azienda:
“Nel 2020 eravamo in ginocchio. Abbiamo scommesso su tecnologie e formazione, e oggi sviluppiamo software proprietari per la formazione aziendale in tutta Italia”.

IA generativa e sicurezza: i due pilastri

La parte centrale dell’evento ha messo al centro l’uso consapevole dell’IA generativa.
Francesco Marchesini, formatore della Fondazione Mondo Digitale, ha mostrato come strumenti come i modelli linguistici (LLM), gli agenti AI e i sistemi RAG possano migliorare la produttività delle PMI, a partire da demo pratiche:
“Costruire un chatbot intelligente, sicuro, capace di rispondere in tempo reale, è oggi alla portata anche delle microimprese”.

Ma l’innovazione non può prescindere dalla sicurezza.
Lo ha ribadito con forza Piergiorgio Ricci, esperto di cybersecurity, che ha guidato la sessione formativa sulle minacce informatiche e le contromisure necessarie:
“Gli attacchi non avvengono solo per falle tecniche, ma per scarsa cultura digitale. L’investimento in sicurezza è oggi un investimento in continuità aziendale”.

Un modello umbro per l’Italia

L’Umbria, con oltre 90.000 imprese, il 56% delle quali ditte individuali, è oggi un laboratorio cruciale per l’innovazione distribuita.
Ma anche una regione in affanno: secondo i dati della Camera di Commercio, tra 2019 e 2023 gli investimenti in beni immateriali sono cresciuti del 34,1%, contro una media nazionale del 39,8%, con ulteriore flessione nel 2023.
Il saldo imprese 2024 è stato negativo (-2%), con 1.573 aziende in meno rispetto all’anno precedente.

In questo contesto, l’alleanza tra istituzioni, enti del terzo settore e grandi realtà bancarie si configura come strategica.
Il progetto Job Digital Lab, nato nel 2020, ha già formato oltre 31.000 persone e punta, nella sua quinta edizione, a formarne altre 8.000 nel 2025, raggiungendo un pubblico totale di 240.000 persone.
Un’occasione unica per far avanzare anche in Umbria la nuova alfabetizzazione digitale.

Una visione concreta di sviluppo locale

“Innovare in sicurezza” non è stato solo un titolo, ma una visione concreta di sviluppo locale.
Le parole chiave emerse – accessibilità, autonomia, protezione, trasformazione – disegnano una traiettoria chiara:
senza competenze digitali e cultura della sicurezza, non c’è futuro per le PMI.
Ma con alleanze come questa, l’Umbria può tornare protagonista.

 

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