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Fontana di piazza Tacito, M5S: “Si ascolti la Soprintendenza”

“I problemi della Fontana di Piazza Tacito, appena restaurata, non sono una invenzione del Movimento Cinque Stelle sporco e cattivo”, scrivono in una nota inviata dai consiglieri M5s.

“Ora abbiamo – proseguono i consiglieri pentastellati –  anche la risposta della Soprintendenza, alla quale ci siamo rivolti nei giorni scorsi, che parla esplicitamente di patina  sui mosaici e invita l’amministrazione comunale a fare molta attenzione nelle operazioni di manutenzione e pulizia
Scrive la Soprintendenza dell’Umbria: La formazione della patina, dovuta presumibilmente a depositi calcarei, va contrastata monitorando i valori di Ph e cloro dell’acqua ed è altresì importante utilizzare metodologie d’intervento idonee per le operazioni di pulitura. 
Chiediamo dunque alle strutture comunali che si occupano di disporre gli interventi di manutenzione di relazionarsi con la Soprintendenza perché da questa arrivano indicazioni preziose sulla necessità del monitoraggio per capire cosa stia succedendo e quali sono quindi le possibili cause.
È evidente a tutti i Ternani che il catino della Fontana è di nuovo ricoperto da una patina che continua ad essere di colore marrone.
Un particolare quest’ultimo  che rappresenta una vera e propria anomalia, ancora più inquietante  in quanto al momento non trova spiegazioni.
Abbiamo chiesto delucidazioni all’assessore ai Lavori Pubblici che non ha saputo andare oltre alle accuse di disfattismo verso le opposizioni.
Poco o nulla ci ha detto su cosa sia successo nelle fasi di riempimento del catino e delle pompe e soprattutto non ci ha detto perché si verifica questa situazione.  Ad oggi non siamo a conoscenza di analisi chimiche dell’acqua e della patina.
Ad oggi non sappiamo se il sistema di filtri stia funzionando al meglio e non sappiamo perché un impianto tecnico di recentissima realizzazione stia clamorosamente venendo meno alla sua funzione, quella appunto di evitare incrostazioni, per di più colorate.
Noi continuiamo a pensare che occorra fare chiarezza e attivarsi per trovare una soluzione a un problema finora sostanzialmente negato. Si tratta di risposte dovute a un monumento identitario, ai tanti soldi pubblici spesi, al fondamentale concorso degli sponsor, primi fra tutti la Fondazione Carit”.
Foto: TerniLife ©

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