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Noa incanta l’Anfiteatro Fausto | LE FOTO

Per il suo trentesimo anniversario di carriera internazionale insieme al suo storico amico e chitarrista Gil Dor, la cantante israeliana Noa ha incantato, ieri sera martedì 28 giugno l’Anfiteatro Romano di Terni, in apertura della Summer Edition di Visioninmusica che da anni insegue e propone la migliore musica cross-over in ambito internazionale.

Diretta da Silvia Alunni, la manifestazione andrà avanti fino al primo luglio con molti ospiti internazionali, tra cui Alfredo Rodriguez (29 giugno), Kinga Głyk (30 giugno) e Paul Gilbert (1° luglio). Il concerto di Noa, fuori abbonamento è un evento sostenuto e realizzato grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni.

Noa è un’artista che non avrebbe bisogno di presentazioni: con la sua voce è protagonista internazionale e interprete unica, in continua ricerca e capace di evolversi in ogni nuovo progetto, mantenendo però sempre il suo tratto distintivo profondo, elegante e raffinato. L’album Letters to Bach (Believe International, 2019) ne è recente esempio: nel disco, prodotto da Quincy Jones, Noa riprende dodici composizioni di Johann Sebastian Bach e vi sovrappone testi propri, in inglese ed ebraico, ispirati a temi che riguardano sia la sfera personale sia tematiche universali. La musica di Noa riesce ad andare oltre i confini di genere musicale e linguistici, trasmettendo emozioni che arrivano al cuore.

Cresciuta tra Yemen, Israele e Stati Uniti, Achinoam Nini – in arte Noa – è una cantautrice, poetessa, compositrice, percussionista, attivista e madre di tre bambini.

Insieme al suo storico collaboratore musicale Gil Dor, cofondatore della Rimon School of Music, Noa ha pubblicato quindici album e si è esibita in contesti straordinari come la Carnegie Hall e la Casa Bianca, oltre ad aver cantato al cospetto degli ultimi tre papi. Cresciuta artisticamente sotto la guida di Pat Metheny e Quincy Jones, ha condiviso il palco con moltissimi altri straordinari artisti, tra cui Stevie Wonder, Andrea Bocelli e Sting. Oltre che per la sua prolifica attività musicale, Noa è nota anche per essere fondamentale sostenitrice culturale del dialogo e della convivenza in Israele.

Insieme a Gil Dor ha realizzato anche l’ultimo album dal titolo apparentemente criptico Afterallogy. Un titolo che una volta decifrato (si tratta di un neologismo di Gil, dall’espressione inglese after all – dopotutto, oltre che un omaggio per assonanza ad Orinthology di Charlie Parker) ci cala nel senso di questa produzione, incisa nello studio personale di Noa durante i mesi della chiusura. Un album intimo, per voce e chitarra, che mette insieme una selezione di jazz standard amati da i due artisti – oltre ad alcuni pezzi originali – interpretati ed arrangiati nella loro personalissima maniera, ricca di improvvisazioni su una sofisticata base armonica. “Dopo tutto quanto si è detto e fatto, dopo questa terribile crisi pandemica, dopo una carriera trentennale, dopo centinaia di concerti, cosa rimane?” Si chiedono i due protagonisti. In Afterallogy c’è la risposta: l’ammirazione per la musica, l’amore per l’umanità, la considerazione del valore dell’amicizia e del legame professionale, la curiosità e la passione.

A Visioninmusica Summer edition Noa si è presentata in quartetto con Gil Dor alla chitarra, Omri Abramov al sassofono e strumenti a fiato elettronici e Gadi Seri alle percussioni, con un repertorio che rappresenta un viaggio tra passato e presente: dal disco Noa, prodotto da Pat Metheny nel 1994, agli ultimi album Letters to Bach e Afterallogy, attraverso gli indimenticabili successi della sua carriera.

Foto: Monica VITALI ©

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