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Fcu, Melasecche: “Dai programmi alla fase realizzativa, il crono per la ricostruzione completa nei prossimi quattro anni”

“Il convegno che si è svolto nella bellissima sala consiliare di Todi, per la Ferrovia Centrale Umbra segna lo spartiacque fra la fase iniziale dell’azione politica della giunta Tesei volta a riallacciare i fili di una situazione che negli anni scorsi era andata via via deteriorandosi e l’azione per la completa riapertura”.

E’ quanto afferma l’assessore regionale alle infrastrutture e trasporti Enrico Melasecche.  “Nelle precedenti legislature purtroppo abbiamo assistito prima alla cessione e privatizzazione del ramo gomma del trasporto regionale a Busitalia, poi nel 2017, addirittura alla chiusura della Ferrovia Centrale Umbra per mancata manutenzione. Infine il passaggio della gestione strutturale ferroviaria ad RFI, rimanendo a carico della Regione oltre che la strategia politica complessiva anche la situazione residuale fortemente debitoria di Umbria Mobilità. Solo recentemente – ha proseguito Melasecche – l’abbiamo trasformata in Agenzia dopo un lavoro certosino di asseverazione dell’ingente debito e del piano di rientro proposto alle banche, con trasferimento in corso alla stessa di tutti i contratti, ferro e gomma,  che ad oggi hanno portato ad un primo risparmio di circa 4,5 milioni su base annua ma che si concluderà a fine anno in un risparmio complessivo lordo di circa 10 milioni all’anno, da cui detrarre 1,5 milioni che la Regione le riconosce sia per il costo del funzionamento che per contribuire a sanare il debito pregresso unitamente alla vendita del patrimonio non utile ai fini della mission assegnata”.

“Un incontro in qualche modo storico quindi – sottolinea l’assessore – perchè segna il passaggio dalla fase della gestione ordinaria, un po’ rabberciata, dell’unica tratta oggi in funzione, allo  studio, alla tessitura dei rapporti nazionali per acquisire consensi, autorizzazioni e finanziamenti indispensabili, alla progettazione preliminare ed alla fissazione ufficiale del crono programma per conseguire entro il 2026 la totale riapertura con treni elettrici tipo POP della dorsale ferroviaria che abbiamo mantenuto di proprietà della Regione.

La presenza di sindaci, parlamentari, consiglieri regionali, amministratori locali, provenienti da tutta l’Umbria ha sicuramente contribuito a rendere la giornata ancora più proficua”. Al saluto del sindaco di Todi Antonino Ruggiano che ha rimarcato l’importanza del ripristino per Todi ma per tutta la regione ha fatto seguito l’intervento dell’assessore Melasecche che ha ricordato “come Todi è stata fin dall’inizio al centro dell’attenzione su questo problema. Tanto è vero che, quando ancora non si aveva alcuna certezza, era stata organizzata una prima manifestazione di tutti i sindaci dei comuni posti lungo l’asse ferroviario per chiedere a gran voce al governo di allora la disponibilità ad affrontare il problema. La manifestazione non è più avvenuta, causa covid – ha ricordato Melasecche -, ma il lavoro è proseguito incessantemente, quindi da tempo era nell’aria l’organizzazione dell’incontro per fare il punto sull’attuazione del programma lasciando in qualche modo il passato alle spalle per cominciare a guardare con visione strategica al futuro”.  L’incontro di Todi è stato moderato dal Vice Sindaco Ruspolini che ha ricordato i momenti storici salienti dalla costruzione della linea nei primi anni del secolo scorso. Sono quindi intervenuti i dirigenti regionali, Naldini e Gattini, che hanno illustrato gli aspetti tecnici trasportistici ed il progetto “Vivere l’Umbria”, con la brillante vittoria del bando nazionale Pinqua da parte della Regione Umbria, con cui verranno recuperate, grazie al contribuito determinate dell’ATER, quasi tutte le stazioni ferroviarie lungo la FCU, scendendo da Sansepolcro fino a Terni, anche ai fini funzionali e turistici. Nelle conclusioni la Presidente Tesei, ringraziando tutti coloro che hanno fin qui lavorato al progetto, ha sottolineando “l’enorme lavoro che sta portando avanti questa nuova amministrazione ed i risultati di grande soddisfazione su tutti i fronti che segneranno la svolta regionale verso quegli obiettivi ancor più ambiziosi di quelli che era possibile immaginare nell’anno di insediamento 2019”. Sono intervenuti poi vari sindaci ed assessori, a cominciare da Acquasparta, Umbertide, Marsciano ed altri ancora per chiedere chiarimenti e sollecitare attenzione verso altri obiettivi dei propri territori. Si è riparlato anche dell’urgente consolidamento del Ponte di Montemolino.

Su tutti i temi trattati l’assessore Melasecche ha illustrato il crono programma che vede, dopo la prossima apertura della tratta Sant’Anna-Ponte San Giovanni un investimento ulteriore di 3,1 milioni di euro entro il 31.10.24;  4,7 milioni per la velocizzazione della Città di Castello-P.S. Giovanni, oltre agli ingenti investimenti già in corso; 128,7 milioni per la ricostruzione completa della tratta sud P.S.Giovanni-Terni (di cui 49,3 milioni per l’armamento, massicciata, traversine e binari entro marzo 2024, 46,8 milioni entro dicembre 2025 per le tecnologie volte alla massima sicurezza e velocizzazione ERTMS, 30 milioni, entro maggio 2025 per gallerie e le altre opere civili ed 2,6 milioni per opere residue. Per la tratta Sansepolcro-Città di Castello si parla di 26,5 milioni da impegnare gradualmente, dal nuovo armamento da terminare entro il luglio 2024 fino alla riattivazione della linea entro il 2025. Cifre e date certificate formalmente da RFI – ha assicurato Melasecche – che è già impegnata in questa lotta contro il tempo e su cui la Regione Umbria non farà di certo mancare collaborazione, ma anche vigilanza e controlli affinchè la gloriosa FCU possa tornare alla massima funzionalità. Tutto ciò sia per gli umbri che per le migliaia di turisti appassionati della nostra regione che può essere visitata in treno ma anche in bici o, volendo, anche lungo i tanti sentieri e cammini della fede che intersecano la dorsale ferroviaria. Una sfida da far tremare i polsi – ha concluso l’assessore Melasecche -, ma che è stata raccolta con entusiasmo, professionalità e grande passione. Quella di cui l’Umbria ha bisogno per risollevare la testa e farsi strada in una fase storica comunque difficilissima per le molteplici ragioni che ben conosciamo e che rendono tutt’altro che semplice il momento storico che stiamo vivendo”.

Foto: Aun ©

 

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