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Cambiamenti climatici, De Luca: “Nessun rinvio in commissione, fino al 5 aprile c’è tempo per gli emendamenti”

Il prossimo Consiglio regionale discuterà la proposta di legge presentata dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, sulle norme per l’adattamento ai cambiamenti climatici e il contrasto all’emergenza ambientale nella Regione Umbria.

Un provvedimento con il quale la Regione Umbria dovrebbe dichiarare ufficialmente lo stato di emergenza climatica sviluppando un piano di adattamento che tenga conto dell’aumento delle temperature medie e dei fenomeni che ne conseguono. Tematiche che meritano la massima priorità ed è per questo che il consigliere del M5S annuncia già da oggi che si opporrà ad un eventuale rinvio di questa mozione in commissione: “Invito i miei colleghi che volessero contribuire a migliorare la proposta del M5S a disporre gli emendamenti in tempo utile per la discussione che avverrà il 5 aprile – dichiara De Luca – abbiamo tante armi per contrastare i cambiamenti climatici ma purtroppo una delle cose che non abbiamo a disposizione è il tempo. Bisogna superare le dichiarazioni di intenti ed assumere decisioni operative e concrete”.

Approfondire con rigore e metodo scientifico la conoscenza dei fenomeni e dei suoi effetti è fondamentale per porre in essere misure di contrasto e di adattamento più adeguate per affrontare il fenomeno del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici. Nella proposta di legge è prevista l’istituzione di un comitato tecnico scientifico deputato proprio a valutare i possibili scenari e sviluppare strategie di adattamento. “Gli eventi estremi saranno la nuova normalità. Aumento delle temperature, siccità, bombe d’acqua, dissesto idrogeologico e fenomeni meteorologici estremi – conclude De Luca – rischiano di modificare profondamente il volto della nostra regione ed il suo tessuto produttivo, in particolar modo nel settore agricolo e zootecnico”. Per questo il piano di adattamento dovrà riguardare tutti i settori: dall’agricoltura, valutando quali colture e quali impianti incentivare, all’urbanistica nella valutazione del rischio idrogeologico. Dalla sanità, dovendo far fronte alle ondate di calore sempre più intense, fino ad arrivare al turismo e allo sviluppo economico.

Foto: TerniLife ©

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