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“Ieri sera – racconta Lorenzo Barone, il ragazzo di San Gemini impegnato in un viaggio che va dall’Africa alla Russia – poco prima del tramonto ero nel piccolo villaggio di O’kiep. Dopo aver mangiato qualcosa nel market del benzinaio ho cercato un posto tranquillo dove passare la notte. Ho chiesto ad un signore di fronte ad una casa se c’era un posto dove potevo stare, mi ha detto che non c’era nulla, poi si è girato, ha parlato con altre persone in casa e mi ha detto ‘puoi dormire nel garage’, io felice gli ho detto che andava benissimo, ma appena sono entrato ho visto un divano distrutto, in casa ridevano ed il mio istinto mi ha detto di andarmene.
Il sole era tramontato ma ancora c’era un po’ di luce, ho iniziato quindi a pedalare superando la zona esterna del villaggio, estremamente povera, piena di spazzatura e con persone che bruciavano oggetti vari nei bidoni.
Mi sono allontanato di oltre 10 km pedalando ormai al buio, poi mi sono accertato guardando la mappa di essere lontano da qualsiasi zona abitata e mi sono accampato. Per montare la tenda e proteggermi da eventuali serpenti e scorpioni mi sono dovuto arrangiare fissandola come meglio ho potuto, di fronte ad un canale per l’acqua, nascosto dalla vista delle macchine che ogni tanto mi sfrecciavano sopra. Mi sono addormentato ammirando attraverso la sottile zanzariera l’immenso cielo stellato.
Mi piace adattarmi alle varie situazioni ma spero che in Namibia finiscano queste recinzioni ai lati della strada così da poter campeggiare liberamente nella natura”.
Foto: Lorenzo Barone ©
