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Allevamenti senza gabbie, la mozione di De Luca (M5S): “Una battaglia di civiltà a tutela di prodotti e consumatori”

Allevamenti senza gabbie e rispettosi del benessere animale. Anche l’Umbria segua la strada tracciata dall’Emilia Romagna. Una battaglia di civiltà portata avanti dal Movimento 5 Stelle che attraverso una mozione presentata dal consigliere regionale Thomas De Luca arriva all’attenzione dell’assemblea legislativa umbra. L’obiettivo è la promozione di politiche e strumenti a supporto della transizione del settore zootecnico ad allevamenti che non fanno uso delle gabbie e sono improntati al benessere animale. La mozione chiede di mettere in campo azioni di sensibilizzazione verso i consumatori e misure concrete per dare una risposta all’iniziativa che ha visto coinvolti associazioni e cittadini italiani per tutelare la reputazione e la competitività del Made in Italy all’estero. Questo in attesa di provvedimenti specifici che l’Unione Europea sta prendendo in virtù dell’Iniziativa dei Cittadini Europei “End the Cage Age” accompagnata da 1,4 milioni di firme raccolte e consegnate a ottobre 2021 alla Commissione Ue. Si tratta di una campagna promossa da 170 associazioni in Europa, delle quali 20 in Italia per sensibilizzare i cittadini sul tema dell’allevamento degli animali in gabbia e promuovere coerenti misure da parte dei governi, nei diversi livelli nazionali coinvolti, e delle istituzioni europee. Le adesioni raccolte sono state il 40% in più di quelle necessarie e di queste oltre 90 mila sono arrivate dall’Italia.

E’ ormai riconosciuto che l’industrializzazione dei sistemi di allevamento intensivi costringe un alto numero di animali a vivere in spazi ristretti con ripercussioni negative sulla loro salute, oltre che sul loro benessere, favorendo la diffusione di virus e batteri che possono essere potenzialmente trasmissibili all’uomo e all’origine di epidemie e pandemie. Inoltre, questa condizione comporta l’impiego massiccio di antibiotici che poi ritroviamo nella carne che consumiamo. L’utilizzo di gabbie rappresenta uno strumento ancora diffuso a cui si ricorre nei mega allevamenti intensivi, ragion per cui la loro dismissione potrebbe essere il primo passo verso modalità di allevamento più sostenibili, in grado di contribuire alla tutela della salute degli animali e quindi dei consumatori. Lo scorso 8 ottobre 86 membri del Parlamento europeo di tutti gli schieramenti politici hanno scritto alla Commissione europea chiedendo di eliminare gradualmente l’uso delle gabbie negli allevamenti, condannano il fatto che oltre 300 milioni di animali negli allevamenti in Europa trascorrano tutta o una parte significativa della loro vita rinchiusi in gabbie patendo enormi sofferenze, non potendo compiere la maggior parte dei loro comportamenti naturali.

La fine dell’uso delle gabbie, come parte di un cambiamento trasformativo nel modo in cui sono allevati gli animali, potrebbe rendere l’agricoltura più sostenibile e portare migliori condizioni di lavoro nelle zone rurali. A dirlo è un nuovo rapporto dell’Istituto per le politiche ambientali europee (IEEP) commissionato da Compassion in World Farming e lanciato il 13 ottobre scorso. La zootecnia svolge un ruolo fondamentale nell’economia regionale dell’Umbria e delle filiere di qualità come il Prosciutto di Norcia IGP. Migliorare gli standard di benessere animale significa pertanto anche tutelare la qualità e la reputazione di questi prodotti. La presenza di allevamenti allo stato brado e semibrado nell’Appennino e nelle aree rurali dell’Umbria rappresenta punto cardine per il contrasto allo spopolamento e al contempo un’attività di cura del territorio. Per questo chiediamo alla giunta di adottare in tempi rapidi gli interventi infrastrutturali finalizzati ad eliminare l’impiego delle gabbie negli allevamenti destinando adeguate risorse economiche e assolvendo le necessarie condizioni autorizzative.

Foto: TerniLife ©

 

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