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Confartigianato: “Lavorare su elisoccorso, piastra logistica e collegamento dei due porti”

La bozza umbra del Recovery plan è solo l’avvio di un processo di confronto con il Governo e l’UE durante il quale il nostro territorio deve tenere alta l’attenzione e guadagnarsi ogni singolo traguardo, sia quelli che alla fine saranno accolti che quelli che non troveranno spazio ma sono essenziali e vanno realizzati con i fondi ordinari.

C’è il rischio che mentre commentiamo la bozza umbra del recovery plan più o meno positivamente, nel frattempo le opportunità e i bisogni sacrosanti del territorio vengano ignorati.

Tre sono le questioni adesso sul tappeto sulle quali occorre tenere alta la guardia:

ELISOCCORSO

Nella regione Umbria c’è attualmente realizzato e pronto per entrare in funzione anche per il volo notturno solo l’eliporto di Terni che può garantire il servizio di elisoccorso regionale. La regione invece finora ha preferito una convenzione con le Marche (e già questo è incredibile) e ora che la convenzione è terminata invece di procedere con l’elisoccorso di Terni sembra tentennare. L’elisoccorso regionale a Terni non è semplicemente una rivendicazione territoriale è la scelta più efficace nell’interesse dell’Umbria. Si tratta solo di buonsenso e di buongoverno. Sarebbe gravissimo se la politica regionale iniziasse un teatrino infinito per realizzarlo altrove.

PIASTRA LOGISTICA

E’ incomprensibile che la struttura non sia ancora entrata in funzione nella configurazione attuale, che avrebbe già potuto essere considerata un primo stralcio funzionale dimensionato ai flussi logistici caratteristici delle PMI. L’attuale struttura può costituire un valore aggiunto essenziale per il nostro territorio, per questo Confartigianato Terni ha già determinato l’aggregazione di PMI interessate ai servizi che potenzialmente può erogare la struttura e formulato un piano operativo, rivolto alla razionalizzazione dei flussi logistici delle aree urbane di Terni e Narni. Ma la Regione finora ha preferito realizzare l’edificio e abbandonarlo per anni al degrado e alle erbacce. La semplice citazione “Realizzazione collegamento ferroviario della Piattaforma logistica di Terni-Narni” nella bozza del recovery plan dell’Umbria non è sufficiente: occorre avviare subito la struttura, realizzare il collegamento ferroviario, completare la struttura con un secondo stralcio per renderla utilizzabile così come progettato inizialmente.

COLLEGAMENTO “DEI DUE PORTI”

Nel Centro Italia mancano i collegamenti est-ovest. Quello più ovvio e utile da realizzare è il collegamento veloce stradale e ferroviario per flussi importanti di persone e merci  tra i due porti del Centro Italia Civitavecchia e Ancona. Esso ha un indubbio valore europeo, se si considera che aprirebbe al Mediterraneo occidentale e a Roma una nuova ed efficace direttrice di collegamento con i Balcani e l’Est europeo e integrerebbe una fascia territoriale di grande valenza turistica e produttiva (industria crocieristica e cantieristica, poli chimici e siderurgici, snodi ferroviari, insediamenti di multinazionali e PMI operanti nell’alimentare, nei servizi digitali, nella ceramica, nel commercio). Tale collegamento di fatto oggi ancora non esiste e probabilmente non esisterà nemmeno ad opera del Recovery plan. Infatti il collegamento ferroviario, che sarebbe essenziale anche ai fini della transizione ecologica, sconta l’arretratezza della linea Roma Ancona che è una linea in gran parte a binario singolo e anche se venisse effettivamente potenziata con il Recovery, continuerebbe a mancare del tutto il tratto Civitavecchia-Orte, nonostante le richieste delle categorie economiche e le raccolte di firme tra la popolazione dei territori interessati. Le cose non vanno meglio per il collegamento stradale: tramite il recovery possiamo sperare nel completamento del tratto Monte Romano -Civitavecchia, mentre è del tutto dimenticato dalla regione Umbria il rifacimento necessario del tratto umbro Spoleto-Terni anche se esiste una progettazione operativa per iniziativa della Camera di Commercio di Terni. Rischiamo di diventare presto noti come regione Umbria per l’assurdità di una direttrice viaria a 4 corsie strategica per l’Italia che collega i due porti, ma che viene costretta alla viabilità ordinaria (nelle condizioni in cui versa la Spoleto Terni) in una “strozzatura” di soli 30 chilometri. Su questo cosa dicono il Comune di Terni e la Regione Umbria?

Foto: TerniLife ©

 

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