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Treofan, FILCTEM CGIL: azienda decisiva per il futuro del Polo Chimico

Nel 2010, con la chiusura del sito di Terni da parte di Basell, il Polo Chimico venne messo a dura prova da una crisi che praticamente ricadde su tutte le aziende comprese quelle dell’indotto.
Abbiamo assistito all’inizio dello smantellamento di un progetto che avrebbe potuto rendere Terni e la chimica ternana un baluardo non solo per l’Umbria, ma per tutto il sistema paese.
Come FILCTEM CGIL, come più volte sottolineato congiuntamente alla Camera del Lavoro di Terni, siamo ancora convinti che il Polo Chimico sia un valore aggiunto per il nostro territorio e per l’Italia e caparbiamente combatteremo affinché sia data l’effettiva possibilità di consolidamento e crescita a tutte le aziende che vi operano.

In questi mesi, con la vertenza Treofan, sono stati riaccesi i riflettori che purtroppo, molto spesso, vengono puntati nei momenti di crisi e di difficoltà piuttosto che nei periodi positivi, in cui si potrebbe lavorare per creare condizioni volte al miglioramento anche attraverso progetti specifici per il settore. Lo abbiamo ribadito più volte: la mancata continuità produttiva di Treofan e la sua chiusura metterebbero a rischio la tenuta dell’intero Polo Chimico, a partire dai posti di lavoro, non solo dei dipendenti dell’azienda, ma anche di quelli che operano nelle ditte terze a supporto della stessa. Ma al di là dei risvolti pesantemente negativi, quello che ci preme sottolineare prima di tutto è la strategicità della Treofan, l’unicità delle sue produzioni e la capacità di assicurarsi grandi clienti grazie alla grande professionalità dei lavoratori.

Il tavolo ministeriale del 29 settembre p.v. sarà decisivo per sancire le sorti della vertenza; come Segreteria e RSU Treofan FILCTEM CGIL crediamo che riportare gli ordini e le produzioni ad alto valore aggiunto, proprie dello stabilimento di Terni, sia determinante e vincolante rispetto le posizioni che verranno prese e le scelte che verranno fatte martedì p.v..
Per questo ci aspettiamo che tutte le istituzioni e forze politiche facciano la loro parte per garantire la continuità produttiva: bisogna iniziare a “sporcarsi le mani”, scendere fattivamente in campo, non si può pensare di rimanere spettatori, promettendo supporti economici senza verificare la solidità della proprietà e la reale volontà di rimanere sul nostro territorio. Non si può semplicemente assistere ai confronti tra organizzazioni sindacali e azienda, anzi, a volte neanche quello.

Lapossano evolversi. La cosa mancanza di ordini su tutto il gruppo, ma non certamente a causa delle produzioni Treofan – vanno intraprese altre strade, come avvenuto più volte in Italia per altre aziende anche in altri settori strategici. Ogni vertenza ha le proprie specificità, ma nel caso di Treofan ci sono tutti i presupposti, se lo si vuole veramente, per permettere la continuità produttiva. È chiaro che essere semplici spettatori è molto più facile e comodo, riempirsi la bocca di tante belle parole, scrivere sulla stampa e sui social elogiando il proprio operato non dando però concretezza, praticità e fattività. Il detto dice: volere è potere. Ora, istituzioni e politici, è il momento di esercitare il potere. Noi non permetteremo che venga meno un altro gioiello del nostro territorio, che si perdano ancora posti di lavoro senza validi motivi. Non possiamo più accettare che settori e aziende dove non c’è crisi di mercato, dove il Covid non ha dato scossoni, anzi, dove nel periodo di lockdown si è prodotto in maniera superiore alla norma, vengano azzerati per cattive politiche manageriali e immobilismo politico istituzionale.
Foto: RietiLife ©
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