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Ex ospedale di Orvieto, De Vincenzi: “Rischio di speculazione edilizia”

Il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (Misto-Umbria next) torna a commentare la realizzazione del ‘Palazzo della Salute’ di Orvieto e la “svendita dell’ex ospedale ‘Santa Maria della Stella’”, questione toccata nel corso della sessione Question time del Consiglio Regionale attraverso una sua interrogazione. De Vincenzi punta il dito su Regione, Asl Umbria 2 e Comune di Orvieto, per il rischio di “speculazione edilizia relativo alla vendita a tutti i costi delle strutture dell’ex ospedale”.

“Non sono bastate e non basteranno le istanze del territorio orvietano – scrive De Vincenzi -, le tante proposte messe sui tavoli di contrattazione del Comune di Orvieto, della Asl Umbria 2 e della Regione Umbria da parte dei cittadini, dei movimenti e delle associazioni come ‘Il Tribunale del Malato’ e ‘Cittadinanza Attiva’, per rivedere l’Accordo di Programma riconfermato il 20 marzo 2015 e scongiurare la svendita dell’ex ospedale di Orvieto.

Non sono state sufficienti le innumerevoli sconfitte elettorali inanellate negli ultimi tempi, sia a livello amministrativo che politico-nazionale, per convincere il Partito Democratico, in particolare il governo Marini, a predisporsi in atteggiamento di umiltà, collaborazione e ascolto, per concertare tutte le scelte strategiche in modo davvero propositivo e volto al bene comune di un territorio già profondamente provato come quello orvietano”.

Secondo De Vincenzi “dalle risposte rese oggi dall’assessore Barberini sul via libera alla costruzione del ‘Palazzo della Salute’, promesso ai cittadini da decenni, e la possibilità di implementarlo all’interno di una parte degli immobili dell’ex ospedale nelle immediate adiacenze del Duomo, emerge che la Regione, in accordo con l’Asl Umbria 2 e il Comune di Orvieto, continuerà a percorrere la strada intrapresa: vendere a tutti i costi le strutture dell’ex ospedale, senza se e senza ma. A quanto pare sono state già avviate le procedure di affidamento dei lavori”.

“Già la prima asta del 20 febbraio scorso – commenta De Vincenzi -, nella quale è stata presentata un’unica offerta irricevibile, ha chiarito che l’alienazione dei beni in oggetto è di difficile fattibilità, se non ribassando ulteriormente la base d’asta. Parliamo di beni complessivi valutati circa 4,5 milioni di euro – spiega – per un totale di 6.500 metri quadri calpestabili e circa 4.420 metri quadri di aree circostanti.

Non vogliamo discutere, anche se ci lascia perplessi, la valutazione sottostimata rispetto al valore di mercato perché capiamo che il contesto di crisi economica impone un certo ridimensionamento dei prezzi. Il vero problema – aggiunge – è che immobili come questi hanno un valore determinante a livello storico, culturale e sociale perché rappresentano pezzi di storia della città. Stiamo parlando di edifici costruiti, in parte, fra l’ XI e il XII secolo, e bollati oggi dall’assessore come ‘non strettamente funzionali o non più necessari’”.

“Una vendita da re-investire su cosa? – si domanda De Vincenzi -. Sulla totale ristrutturazione della mensa della ex Caserma ‘Piave’, completamente fatiscente e in stato di assoluto abbandono, già utilizzata come area di deposito per l’azienda Cosp che si occupa della raccolta differenziata dei rifiuti. Inoltre non c’è in cantiere nessun tipo di progetto di intervento anche per la stessa ex-caserma, adiacente al futuro‘Palazzo della Salute’, che versa anch’essa in uno stato di totale degrado.

Insomma – rimarca il consigliere d’opposizione -, si va avanti a spanne, percorrendo una strada poco conveniente e pericolosa per il territorio orvietano, perché l’alienazione di una struttura così importante, ubicata nel centro storico della città senza una precisa idea di riconversione, si presta facilmente a speculazioni edilizie di società che, come accaduto anche in passato, non offrono garanzie sulle reali possibilità di riqualificazione dell’immobile, innalzando il rischio di avallare iniziative poco trasparenti delle quali difficilmente si potrà avere contezza”.

“Chiediamo ancora una volta – conclude De Vincenzi -, a nome di tutti i cittadini e dei movimenti orvietani che da anni si stanno adoperando per individuare delle soluzioni praticabili e rispettose di tutte le istanze, di riaprire un tavolo di concertazione strategica, ed evitare derive autoreferenziali senza un necessario e dovuto confronto con la comunità. Ma in tutto questo, il sindaco Germani cosa sta facendo per il bene della sua città?”.

Foto: (archivio) TerniLife ©

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