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Farmacie Terni, Di Girolamo alla Filcams Cgil: “Affermazioni fuorvianti”

“Se c’è qualcosa di singolare nella vicenda di FarmaciaTerni non sono certo i comportamenti e gli atti dell’Amministrazione Comunale, ma quelli di chi sta utilizzando argomentazioni strumentali e azioni tese a preservare i presunti interessi di pochissimi a fronte di quelli complessivi della città” così il primo cittadino Leopoldo Di Girolamo risponde con una nota a un intervento della Filcams Cgil sulla vicenda Farmacie Terni.

“L’alienazione temporanea, per 25 anni, – continua la nota – di una quota della proprietà di FarmaciaTerni è un atto legittimo da parte della proprietà pubblica che alienando un asset non strategico dell’Ente eviterebbe alla città nel suo complesso di farsi carico di un appesantimento finanziario, ristrutturando contemporaneamente i conti di un Ente che tornerebbe nella sua massima operatività. Le affermazioni contenute nel vostro intervento sono fuorvianti e spesso avulse da ogni atto amministrativo adottato da questo Ente.
Innanzitutto, abbiamo certo visto l’emendamento, cosiddetto Napoli, approvato in Commissione Bilancio della Camera: nulla a che vedere con la situazione del Comune di Terni, riguarda piuttosto la rimodulazione dei piani di riequilibrio già approvati e per i quali l’Ente non abbia fatto il riaccertamento straordinario dei residui”.

“Non comprendiamo – continua Di Girolamo –  davvero il vostro richiamo all’anticorruzione in una vicenda caratterizzata esclusivamente da un iter procedurale costituito da atti amministrativi pubblici e da procedure pubbliche.
Abbiamo sempre detto, come Amministrazione Comunale, che le legittime attività giudiziarie della magistratura, non possono interrompere automaticamente i percorsi amministrativi in atto, altrimenti gli autori degli esposti che sono alla base delle attività di approfondimento degli inquirenti, avrebbero individuato un’inedita procedura per bloccare qualsiasi attività di ogni ente pubblico.

E’ fantasiosa, al limite del diffamatorio, l’affermazione che negli atti dell’Ente ci sia la facoltà di vendere direttamente le quote di Farmacia Terni a un singolo acquirente. Noi abbiamo attivato un iter che è quello della procedura pubblica a cui possono partecipare tutti gli operatori interessati – peraltro sensibilmente aumentati di numero a seguito dell’approvato del decreto Concorrenza di luglio 2017 –   in un’ottica di trasparenza e di ottimizzare l’alienazione parziale di FarmaciaTerni.
Noi abbiamo fatto ricorso all’avviso pubblico, con offerta al massimo ribasso, anche per individuare i professionisti che si sono assunti l’onere di una perizia giurata del valore dell’azienda. L’intento di questa amministrazione è di ricavare dal mercato almeno quanto stabilito in piena scienza e coscienza da un’Ati di professionisti. Noi non siamo alla ricerca di cifre artificiose da iscrivere in bilancio, né tantomeno siamo per la svendita di FarmaciaTerni che, secondo la vostra sigla sindacale, avrebbe, cito testuali parole, “un valore non eccedente i 2 milioni di euro”. Le perizie giurate possono essere messe in discussione solo da elementi probanti assunti con altrettanta ufficialità. Non entro quindi nel merito della valutazione di Filcams Cigl che ritiene equi 2 milioni di euro a fronte di un’azienda costituita da 10 farmacie e da fatturato annuo di 11 milioni di euro”.

“Infine, – conclude –  nelle procedure di gara adottate viene specificato che il Comune manterrà in tutti i 25 anni del contratto il residuo 10% non andando quindi a quella alienazione totale da voi paventata. Una procedura che prevede le dovute garanzie al personale. L’ipocrisia, casomai, è di chi continua a dire ai lavoratori che è possibile proseguire indisturbata l’attività di un’azienda pubblica, non prendendo atto che è profondamente mutato il quadro normativo delle partecipate e ancor prima è mutata la garanzia di accesso gratuito ai farmaci per tutti gli iscritti al Servizio sanitario nazionale, così come si è modificata la percezione di una opinione pubblica che al pubblico chiede di assicurare i sacrosanti servizi essenziali.
Sono io a questo punto a chiedervi un atto di responsabilità, quello di non anteporre la battaglia ideologica e i presunti interessi di pochissimi agli interessi complessivi della città di Terni. Vi chiedo un apporto sindacale che riscopra i valori della solidarietà, della prospettiva collettiva, del pensiero che le lotte di oggi sono soprattutto il patrimonio delle generazioni di domani”.

Foto: (archivio) TerniLife ©

 

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