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Immigrazione: in provincia di Terni fenomeno stabile negli ultimi anni, freno allo spopolamento 

Conoscere i dati reali per affrontare con serietà un tema cruciale come quello dei fenomeni migratori e del loro impatto sul territorio, senza lasciare spazio a strumentalizzazioni, allarmismi infondati e “fake news”. È questo l’obiettivo dello studio realizzato dall’Ires Cgil Umbria (a cura di Lorenzo Testa) e presentato oggi, 12 dicembre, a Terni dal segretario generale della Camera del Lavoro Attilio Romanelli insieme a Valentina Porfidi della segreteria provinciale e Mario Bravi, presidente dell’Ires Umbria. Uno studio che evidenzia in primo luogo come l’Umbria e la provincia di Terni abbiano vissuto negli ultimi anni (dal 2015) un calo demografico significativo. A livello provinciale, infatti, la popolazione residente è scesa dalle 231.525 unità del 2014 alle 228.218 del 2017.
“In questo quadro preoccupante, aggravato dalla crisi economica che ancora attraversa l’Umbria – hanno osservato Bravi e Porfidi – l’immigrazione, ben lontana da quell’idea di invasione sbandierata da chi vuole strumentalizzare la realtà, è sostanzialmente stabile in provincia di Terni (addirittura in leggero calo rispetto al 2014) e rappresenta l’unico freno ad uno spopolamento ancora più forte e al progressivo invecchiamento della popolazione che nel nostro territorio è superiore alla media nazionale e regionale”.
L’altra faccia della medaglia è poi rappresentata dagli espatri: i cancellati per l’estero dalla provincia di Terni erano 101 nel 2011, sono saliti a 629 nel 2016. Un dato che, secondo la Cgil, deve far riflettere, soprattutto perché ad andarsene sono nella grande maggioranza dei casi giovani scolarizzati e formati. Una perdita che il territorio in questa fase non può proprio permettersi.
Foto: TerniLife ©
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