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Teatro Verdi, Carelli: “La partita è solamente politica”

Il presidente del comitato proTeatro Verdi, Roberto Carelli, interviene con una nota sullapossibile messa in vendita dello storico teatro di Terni.

“L’Assessore ai lavori pubblici Sandro Corradi – scrive Carelli – è già venuto meno alla promessa di scrivere il bando per il concorso di idee relativo al Teatro Verdi. Infatti aveva assicurato che detto bando sarebbe stato “partorito” entro il mese di novembre dell’anno in corso.

Ebbene a fronte del mancato rispetto di un impegno preso con tutta la cittadinanza, l’Amministrazione Comunale “ritenta” di mettere in vendita parte degli arredi del “fu” Teatro Verdi in versione Lucioli (che vi invito ad andare a vedere da vicino; valore commerciale zero virgola zero zero)”.

“La posizione del Comitato Civico Pro Teatro Verdi, – continua Carelli – già espressa a chiare lettere in precedenti comunicati, è quella di non toccare nulla finchè non si abbiano in mano non solo il Progetto definitivo ma anche tutti i soldi per il completamento dei lavori di restyling del Verdi.

Consideriamo quindi operazioni di mera comunicazione quelle messe in atto dal “tecnico” Corradi che ultimamente sui media si è anche sperticato in complimenti all’ex Assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari, del quale tutta la città ha avuto modo di conoscere la “capacità amministrativa.

In una città nella quale i soldi versati dai cittadini con le tasse vengono impiegati solo su progetti voluti da personaggi “amici” dell’amministrazione comunale, senza tenere conto del sapere e del saper fare dei soggetti ai quali vengono delegate decisioni di vitale importanza, la partita sul Teatro Verdi assume sempre più i contorni di una vicenda tutta politica”.

“Emblematico – conclude il presidente – il fatto che il Partito Democratico  elegge un “nuovo”  segretario con l’appoggio dei “soliti noti” (Adriano Padiglioni, marito dell’Assessore Tiziana De Angelis; Sandro Corsi, presidente della cooperativa ACTL; Moreno Rosati, portavoce del sindaco Di Girolamo; Stefano Bucari, ex assessore decaduto):

è evidente che le politiche culturali (che già hanno devoluto circa 10 milioni di euro al Caos gestito dalla figlia di un altro maggiorente di partito,  Giorgio Di Pietro,  “patron” dell’azienda che, per così dire, “lava i panni sporchi” dell’Ospedale di Terni), o meglio il loro cambiamento, e di conseguenza un progetto di alto profilo sul Teatro Verdi, sono legate ad un cambiamento del governo della città”.

Foto: (archivio) TerniLife ©

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