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Ast, raccolte 1300 firme per benefici amianto| Il presidio di Fismic Confsal

Sono state raccolte ben 1300 firme durante il presidio di oggi della Fismic Confsal  alle Acciaierie di Terni dove l’associazione sindacale ha lanciato una petizione in favore dei lavoratori di Ast per il riconoscimento dei benefici previdenziali amianto.

Secondo il sindacato, infatti, “c’è stato un vero atto discriminatorio da parte del Contarp  (Inail) che ha riconosciuto allo stabilimento di Torino i benefici previdenziali amianto maggiorati di 1,5 prima a tutto il 1992 e successivamente al 2 ottobre 2003 nonostante impianti a freddo similari,  medesima organizzazione di lavoro e nn avesse in marcia alcun impianto a caldo esistenti invece a Terni”.

“Infatti nell’atto di indirizzo citato, a Torino i benefici previdenziali amianto si fermano in Acciaieria 1 a tutto il 1989, per l’acciaieria 2 a tutto il 1987, per il laminatoio a caldo 2 a tutto il 1982 e per il laminatoio a caldo1 a tutto il 1989.

Pertanto gli unici impianti in marcia a Torino dopo il 1992 erano gli impianti di trattamento a caldo e a freddo, gli impianti di laminazione e finitura, manutenzione area energia (Sau), i servizi di stabilimento  (spedizioni, laboratori, qualità,  ecc) ed enti tecnici e amministrativi.  Proprio ai lavoratori adibiti a questi impianti e a questi enti il Contarp di Torino ha esteso questi benefici al 2 ottobre 2003 secondo alcune norme che decretano che solo chi aveva un atto di indirizzo del Contarp  (inail) e benefici previdenziali amianto a tutto il 1992, hanno il diritto al riconoscimento degli ulteriori benefici almeno fino al 2 ottobre 2003.

“Inoltre – continua il sindacato – dai dati forniti dalla ASL di Terni risulta che dopo il 1992 sono state eseguite  a tutt’oggi circa 100 bonifiche quindi appare incomprensibile come i riconoscimenti si siano fermati a tale data”.

Alla luce di quanto spiegato il sindacato vuole presentare un esposto al ministero del Lavoro,  con le firme dei lavoratori, per chiedere l’applicazione  delle suddette normative anche al personale Acciai Speciali Terni “almeno – spiega il sindacato- per la similarità con gli impianti di Torino sulla parte a freddo -oltre all’esistenza degli impianti a caldo- in quanto non può  esserci un diverso metodo di accertamento del rischio amianto del Contarp di Terni con quello di Torino ad escludere la sussistenza del medesimo rischio per il personale adibito alle stesse mansioni”.

Il sindacato ricorda, infine, che “in tutti gli altri siti italiani interessati questa estensione è già stata applicata grazie all’interessamento attivo delle forze politiche e sindacali”.

Foto: Fismic Confsal  ©

 

 

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