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Ambulatorio veterinario di Terni a Schifanoia, le proteste di ambientalisti e M5s

L’ambulatorio veterinario della Asl di Terni è stato chiuso per motivi di sicurezza e trasferito, temporaneamente, nel canile di Schifanoia. Il Comune di Terni, infatti, ha proceduto alla diffida nei confronti dell’azienda Asl Umbria 2 per la messa in dicurezza dello stabile dove si è verificato il cedimento di un cornicione.

Il Comune ha parlato di un trasferimento momentaneo ma sin da subito si sono alzate le proteste delle associazioni animaliste che reputano il provvedimento causa di ‘grave disagio’.

‘Da un giorno all’altro – scrivono E.N.P.A. Terni e Narni, Piccoli Amici, I Randagi dell’Umbria, WWF Terni,Ass. Donna Giuliana e L.A.I. Monte Argento – senza avvertire nessuno si interrompe un servizio pubblico, con decisione per lo meno affrettata che avrebbe richiesto ben altra attenzione se ci fosse, da chi ci amministra, un minimo di rispetto per i cittadini.

Le soluzioni tecniche alternative erano possibili ed auspicabili, data l’importanza della struttura ed il grande afflusso di persone che ne usufruiscono.
Le Associazioni denunciano il grave disagio che questa decisione provocherà, in particolare a tutti gli animalisti che si occupano della cura e della sterilizzazione delle colonie feline ed anche a tutti coloro che hanno diritto per legge ai servizi offerti dalla ASL.”
“La lontananza della struttura di Schifanoia – continua il comunicato – renderà impossibile la consegna ed il ritiro dei gatti operati, provocherà difficoltà di organizzazione, perdite di tempo ed un peso economico insostenibile da chi già di suo si spende per tenere sotto controllo la popolazione felina della provincia”.

Le associazioni chiedono un incontro urgente con la Direzione e con il Sindaco per trovare insieme soluzione al problema.

Anche M5S Terni interviene con una nota firmata dalla consigliera comunale Angelica Trenta che sottolinea il rischio di un aumento del randagismo di gatti e cani.

“Il M5S – scrive Trenta – terrà gli occhi ben aperti sulla vicenda che ha visto la decisione di trasferire l’Ambulatorio veterinario Usl di Terni presso il canile sanitario di Schifanoia in Narni, in una zona difficilmente raggiungibile, dove neanche i navigatori satellitari riescono a guidarci e dove prendere il segnale GSM è come fare un terno al lotto.

Fa riflettere che l’Usl2 venga colta di sorpresa quando avrebbe già dovuto prendere provvedimenti da tempo, visto che l’immobile che ospitava l’ambulatorio sanitario in via F.Cesi risultava già tra i beni alienabili, così come fa riflettere che non si sia potuta tamponare l’emergenza trovando una sede “temporanea” in un luogo meno arduo da raggiungere.

Abbiamo già predisposto un accesso agli atti presso l’USL2 per esaminare le delibere e le documentazioni relative allo spostamento dell’ambulatorio veterinario.

L’Asl d’altra parte non chiarisce tempi e modalità di questo trasferimento “temporaneo” e il protrarsi di una simile situazione potrebbe comportare gravi disagi non soltanto alle associazioni animaliste che spesso tra mille difficoltà e armate solo del loro amore verso gli animali svolgono un grande lavoro (spesso non riconosciuto), per garantire il contenimento del randagismo attraverso la sterilizzazione di cani e gatti.

Anche i medici veterinari subirebbero altrettanti disagi dovendo spendere la maggior parte del loro tempo in viaggi per raggiungere l’ambulatorio anziché ad operare come da sempre fanno con grande professionalità e passione.

Di non poco conto sarebbero anche i danni alle casse comunali, visto che un cane randagio inserito in un canile rifugio comunale o in un privato convenzionato costa mediamente fino a mille euro l’anno e i nostri canili sono oltre il limite della capienza e già dobbiamo fare ampio ricorso a convenzioni con strutture private. L’aumento del randagismo comporterebbe una lievitazione esponenziale dei costi per la gestione di cani e gatti che ad oggi vengono stimati attorno al milione di euro.

La decisione dell’USL inoltre sembrerebbe essere ostativa a quanto auspicato dalle normative nazionali, regionali e dai regolamenti comunali sul benessere animale che vedono nella promozione di campagne di sterilizzazione un caposaldo della lotta al randagismo”.

 

Foto: (archivio) Ternilife ©

 

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