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Ex Novelli, parte la cassa integrazione per chi ha scioperato / L’appello dei lavoratori

La vertenza Novelli giunge ad un punto di estrema criticità per i lavoratori che hanno contestato l’accordo siglato tra la famiglia Greco, proprietaria dallo scorso dicembre del Gruppo Novelli, e il sindacato confederale (LEGGI)

“Questa mattina, – scrivono i lavoratori autorganizzati ex Novelli – sono arrivate le prime notifiche della CIGS, la cassa integrazione per un anno, che di fatto è il preludio al licenziamento per quei lavoratori che avevano scioperato chiedendo il rispetto degli accordi con cui è stata consegnata l’importante azienda alimentare ad 1 euro alla famiglia Greco a fronte dell’impegno a mantenere i livelli occupazionali ed evitare licenziamenti”.

“Sono passati neanche cinque mesi – continua la nota dei lavoratori – e l’impegno è stato disatteso con la formalizzazione di 79 licenziamenti legittimati dagli accordi firmati al MISE (13 aprile) e alla regione Umbria ( 5 maggio) dalla nuova proprietà e dai sindacati confederali. Ora accade quello che in un territorio come Terni, in una città operaia ed industriale non avremmo mai pensato potesse accadere. La ex Novelli, oggi Alimentitaliani srl sta licenziando per rappresaglia chi ha scioperato, non ha chinato il capo, chi ha rivendicato diritti costituzionalmente garantiti per tutti.

La strada del licenziamento di rappresaglia è strutturata su due passaggi: il primo è stato quello dalle ferie forzate, imposte a coloro che si accingevano a rientrare al lavoro dopo aver scioperato per otto giorni contro i licenziamenti annunciati, l’attacco ai diritti acquisiti, al salario di tutti i lavoratori; Il secondo è iniziato stamattina con la notifica della cassa integrazione speciale a agli stessi lavoratori che, dopo le ferie imposte, sarebbero dovuti rientrare al lavoro”.

“La cassa integrazione per un anno – sottolineano – porterà al licenziamento di quei lavoratori che avevano scioperato. Sono infatti loro che la proprietà ha deciso arbitrariamente e in maniera assolutamente discriminatoria di espellere dall’azienda. Non è accettabile un attacco così pesante a lavoratori che hanno scioperato per i diritti di tutti”.

I lavoratori fanno appello alle forze sindacali, politiche, culturali della città, agli altri lavoratori, ai cittadini ed alle istituzioni “di rompere questo assordante silenzio, di contrastare questa inaccettabile deriva padronale e di prendere una chiara posizione contro questo intollerabile attacco ed alla dignità di chi lavora, a quei diritti garantiti dalla Costituzione. Evitiamo di creare, nel nostro territorio, un pericoloso precedente”.

Foto: (archivio) Terni Life ©

 

 

 

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