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LE FOTO – La domenica delle Palme alle acciaierie di Terni

Oggi la celebrazione del vescovo Giuseppe Piemontese della messa della domenica delle Palme alle Acciaierie di Terni per i lavoratori Ast e le loro famiglie. Presenti l’amministratore delegato Massimiliano Burelli, il prefetto Angela Pagliuca, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, le autorità militari, la dirigenza aziendale, i rappresentanti dei sindacati del cappellano della fabbrica don Marcello Giorgi e animata dalla Corale del Cuore. 

L’intervento di Burelli ha ripercorso la storia dell’ultimo anno aziendale, ricordando come “proprio in questi giorni, un anno fa, iniziava il suo impegno in Ast.

Il suo discorso parte dal dato economico. “Il 2016 – spiega Burelli – è stato l’anno in cui l’azienda, dopo otto anni, ha chiuso per la prima volta il conto economico in nero, con un utile di 3,3 milioni. Non è un caso se dopo l’incontro con le organizzazioni sindacali di fine novembre, il Ministero dello Sviluppo Economico abbia comunicato ufficialmente che Ast era considerata fuori dall’elenco delle aziende italiane in crisi: un riconoscimento importante del cambiamento in atto. Non dobbiamo dimenticare che il raggiungimento di questo traguardo è stato possibile grazie a tanti piccoli passi compiuti tutti insieme”.

Burelli ricorda la diminuzione del numero degli incidenti a dimostrazione dell’importanza  data alla prevenzione e alla sicurezza sul lavoro. “Non mi stancherò mai di ripetere – sottolinea l’amministratore delegato – che si tratta di un primo risultato: ci considereremo realmente soddisfatti soltanto quando sarà raggiunto il traguardo di “Zero Incidenti” in tutti i nostri stabilimenti. E questo rimane uno dei miei principali obiettivi”.

“Abbiamo – continua Burelli –  chiesto a tutti voi quali fossero le principali criticità sul posto di lavoro e, attraverso i risultati della Survey 2016, sono arrivati i vostri suggerimenti. Avete chiesto un impegno per migliorare la comunicazione del management verso tutti i collaboratori; avete espresso la volontà di essere coinvolti maggiormente nella fase di ricerca e attuazione di soluzioni innovative; il bisogno di aprire nuovi spazi e opportunità di crescita professionale, garantendo tempi brevi nel passaggio dalle proposte alla loro realizzazione.

In questo senso siamo passati subito dalle parole ai fatti attraverso il servizio di job posting che permette ai dipendenti con i requisiti necessari di candidarsi alle posizioni lavorative aperte in azienda. Abbiamo risposto alla necessità di trasparenza attraverso i Legality Days e il Protocollo d’intesa sottoscritto tra l’Azienda e la prefettura di Terni sui temi della legalità e della lotta alla corruzione. Con questi appuntamenti, abbiamo dato corso alla nostra determinazione nel coltivare onestà, coerenza e lealtà, tre valori fondamentali che potranno aiutarci a migliorare l’organizzazione del lavoro e a far diventare Ast più snella, efficace e competitiva”.

Altri i traguardi raggiunti e ricordati durante la cerimonia dall’Ad di Acciai Speciali, in particolare la volontà dell’azienda di avere un rapporto diretto con la città anche attraverso iniziative come l’Open Day.

“L’Open Day – spiega Burelli – è stato un modo di rappresentare all’intera collettività quanto sia fondamentale per Ast il rapporto con la “sua” città. Il ruolo sociale dell’azienda è un valore e ci impegneremo sempre affinché gli obiettivi economici si saldino con quelli etici, le performance commerciali con quelle sociali per creare beneficio all’azienda e all’ecosistema che le ruota attorno. Dopo il terremoto che ha colpito il centro Italia, AST ha voluto sostenere le popolazioni colpite dal sisma attraverso una serie di aiuti richiesti dalla Protezione Civile. Migliaia di capi di abbigliamento, coperte e stufe elettriche, sono state consegnate a Norcia, Cascia, Preci e in altre piccolo frazioni distrutte dal tragico evento”.

Altre iniziative messe in campo da Ast: quelle sportive. “Per la nostra comunità locale – continua Burelli – questo è stato l’anno che ha visto la nascita della nuova sede della sezione Canottaggio CLT a Piediluco, un obiettivo per il quale Acciai Speciali Terni e Comune di Terni hanno investito impegno, energie e passione. Molti giovani hanno avuto la possibilità di sottoporsi a uno screening cardiologico gratuito e di avvicinarsi allo sport, grazie alla campagna di prevenzione cardiologica gratuita per i ragazzi delle scuole medie della città, promossa da Acciai Speciali Terni con la collaborazione del Circolo Lavoratori Terni e della Cassa Mutua Aziendale che si è aperta alla città”.

L’OMELIA DEL VESCOVO

“La tradizione della Messa pasquale nelle Acciaierie non è solo un’abitudine ormai consolidata, ma una avvenimento, che riunisce e unisce Direzione, Maestranze e operatori di questa Azienda in una celebrazione, che vuole essere l’espressione della nostra fede nel mistero centrale della Religione: il Mistero Pasquale, cioè la Passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo. La messa che dà inizio alla settimana santa, ai giorni santi della passione morte e risurrezione del Signore è  preceduta dalla benedizione delle palme e dalla processione con le palme per commemorare l’ingresso di Gesù in Gerusalemme.

L’anno liturgico dà la possibilità non solo di ricordare o ripetere quasi in un sacra rappresentazione la vita del Signore, ma nella Liturgia riviviamo, quali protagonisti, insieme a Gesù, i misteri che Egli ha vissuto. Andiamo dietro a Gesù, passo dopo passo, con le nostre pene e fatiche, col nostro lavoro, progetti e speranze.

Iniziamo la settimana santa in questo luogo: tempio della vostra operosità, del vostro lavoro, di successi e insuccessi, ma anche della vostra lode a Dio, religione del lavoro e della fatica quotidiana, della vostra partecipazione all’ opera creatrice di Dio Padre.

Nella celebrazione, nella Parola di Dio, nel confronto con Cristo, uomo fedele al disegno di Dio fino alla morte, alimentiamo la nostra fede, la vita cristiana e anche le nostre relazioni interpersonali.

Nella prima e nella seconda lettura viene preannunziata la condizione di Gesù, figlio- servo che si relaziona agli uomini sottoponendosi alla volontà del Padre e affermando la sua personalità, il suo messaggio con l’umiltà, la non violenza e la dignità.

Nel Vangelo ripercorriamo la narrazione della passione di Gesù, il suo umile e fedele percorso verso la morte per affermare l’amore di Dio e suo per l’umanità, fino alla fine: oltre ogni misura, fino alla morte.

Collegando questa assemblea liturgica particolare, composta da operai, dirigenti, imprenditori e  familiari con la vita e la passione del Signore ci rendiamo conto che la vita vera viene accolta, trasformata e nobilitata da Gesù. Le nostre quotidiane sofferenze e fatiche acquistano un senso in quell’operaio, carpentiere-maniscalco, che dopo aver nobilitato e santificato per 30 anni  il suo lavoro quotidiano, strumento di umanità e dignità dell’esistenza umana, richiama tutti a cercare e dare un senso ultimo e definitivo all’operosità umana.

Gesù, l’ artigiano di Nazaret dopo averci annunciato e proposto il Vangelo delle beatitudini,  ne certifica la validità subendo la passione e la morte. Con la sua passione e morte vuole dire che Dio è padre di tutti gli uomini, vuole la felicità di tutti, che questa felicità si incontra quando siamo poveri in spirito, cerchiamo la concordia e la misericordia, siamo operatori di pace, siamo miti, perdoniamo e amiamo i nemici.

Ma sulla terra tutto ciò, si realizza parzialmente.

Oggi Cristo rivive la passione insieme a tutti coloro che soffrono  a causa di malattie, provocate dall’avidità e dall’ingordigia degli uomini, dall’inquinamento, dalla disoccupazione, dalle guerre e dalle violenze di ogni genere, dall’odio.

La passione di Cristo santifica la passione degli uomini e la trasforma in germe di amore, di risurrezione e di vita e celebrata in questo luogo, diventa lievito di speranza per la grande famiglia delle Acciaierie, santificazione del lavoro e premessa di traguardi ambiziosi per la città e tutti i protagonisti di questa impresa.

All’inizio di questa settimana Santa vorrei ricordare le parole del messaggio di Papa Francesco all’inizio della quaresima 2017.

Ricordandoci la parabola del povero Lazzaro seduto a mendicare briciole di pane che cadevano dalla mensa del ricco epulone, siamo invitati a ripensare le relazioni che instauriamo con tutti coloro la Provvidenza ci pone accanto. A cominciare da qualunque povero Lazzaro che incrociamo nella nostra vita

Lazzaro ci insegna che l’altro è un dono. La giusta relazione con le persone consiste nel riconoscerne con gratitudine il valore. Anche il povero alla porta del ricco non è un fastidioso ingombro, ma un appello a convertirsi e a cambiare vita”.

Nella gerarchia  di valori da rispettare: prima viene Dio da conoscere, ricercare, amare con tutto se stessi e quindi i fratelli che ci vivono accanto. “Ascoltino Mosè e i Profeti” dice Abramo al ricco, se gli uomini vogliono salvarsi. Indicando così che la vera bussola dell’esistenza è l’ascolto e la pratica  della Parola di Dio, il Vangelo. E alla luce di questa Parola impariamo ad accogliere il prossimo, che in Cristo, sono tutti gli uomini, nostri fratelli, specie quelli meno fortunati, i poveri, i disoccupati, i profughi, gli immigrati.

In una sintesi mirabile, papa Francesco dice: “Il vero problema del ricco, la radice dei suoi mali è il non prestare ascolto alla Parola di Dio; questo lo ha portato a non amare più Dio e quindi a disprezzare il prossimo”.

Nei giorni santi della Passione, Gesù ci ricorda con l’esempio e il dono della sua vita, la verità di queste parole,.

Da questo luogo di fatica, creatività e solidarietà impariamo a riprogettare la nostra vita a partire dal grande patrimonio che Gesù ci ha lasciato: il  dono della sua vita nella sua passione, morte e risurrezione. Foto: Terni Life ©

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