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Terni in un progetto a sostegno delle vittime della violenza di genere

Il Comune di Terni partecipa all’avviso pubblico divulgato dalla Commissione europea,  Programma RDAP-VICT-AG: azioni volte a promuovere l’accesso alla giustizia e sostenere le vittime della violenza di genere e il trattamento dei colpevoli con il progetto Vi.Per. Antidote- Violence Perpetrator’s Antidote. E’ un progetto comunitario di cui Terni è capofila in partenariato con le regioni Umbria ed Emilia-Romagna, il centro di ricerca IKC di Vienna e il Consiglio europeo dei Sindacati di Polizia.

Lo scopo del progetto è di contribuire alla protezione e al sostegno delle vittime di violenza di genere e l’applicazione della legislazione, così come il trattamento degli autori di tale violenza tramite azioni di rafforzamento della capacità e azioni di formazione e informazione diffusa a livello nazionale e transnazionale delle forze dell’ordine, del sistema giudiziario e dei centri operativi in tema di violenza di genere e collegarli tra loro in coerenza con un nuovo approccio di intervento finalizzato a prendere in carico la situazione di violenza nel suo complesso e non soltanto la vittima.

Il progetto inviato l’8 marzo, se selezionato, potrà essere attuato, oltre che in Italia, in 7 paesi europei, Austria, Francia, Olanda, Cipro, Grecia, Germania, Spagna, paesi che hanno aderito all’intesa proposta loro dal Consiglio Europeo Sindacati Polizia con le proprie forze di Polizia e che hanno condiviso pienamente l’idea di base del progetto dimostrando la profonda attenzione al fenomeno della protezione e al sostegno delle vittime di violenza oltre che all’applicazione di una legislazione condivisa..

“Sono molto fiero di come l’Amministrazione abbia risposto alla call europea – dichiara il sindaco Leopoldo di Girolamo – per diverse ragioni. La prima risiede nel fatto che la proposta progettuale sposa gli obiettivi del Protocollo di Intesa sui progetti della sicurezza urbana stipulato con il Comune di Perugia e risponde, con un approccio di comunità, all’esigenza di prevenire comportamenti violenti con una nuova prospettiva. Infatti spostare il problema della violenza di genere da una prospettiva incentrata sulla vittima, verso una incentrata su un sistema di interventi e programmi a 360 gradi che includono anche azioni sugli autori di violenza, con una visione più ampia del fenomeno, serve a diffondere una cultura non stereotipata e a condividere responsabilità.

Altra ragione di vanto è la capacità del progetto di attivare e coinvolgere soggetti istituzionali di livello regionale, nazionale e transazionale, dalle prefetture, alle forze dell’Ordine, collegando tra loro sistemi giudiziari, centri antiviolenza, di riabilitazione e recupero e le stesse forze dell’ordine e mettendo in campo protocolli operativi condivisi ed efficaci in un’ottica di collaborazione multi agenzia”. Foto: (archivio) Terni Life ©

 

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