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San Valentino, Federico Cini (Lega Nord): “Festa da valorizzare e promuovere nel mondo” / Lettera aperta

Federico Cini, coordinatore della Lega Nord scrive una lettera aperta per sollecitare un intervento che renda la festa di San Valentino un appuntamento nel quale rilanciare un vero sviluppo economico e culturale della città.

La lettera:

“Anche quest’anno nella nostra città si sono svolte le tradizionali celebrazioni religiose e tutte le iniziative collegate per il nostro santo patrono, anche se tutto questo, fuori dalla città stessa, non è arrivato. Ancora una volta, da tanti anni ormai, mi trovo, come del resto buona parte dei ternani, a chiedermi se davvero siano stati colti tutti gli spunti possibili per la valorizzazione di questa importante ricorrenza, non intesa come fine a se stessa, ma come tassello di un più ampio quadro di sviluppo economico e culturale volto a far fronte alle sfide del futuro.

Bene il cioccolentino, bene la fiera, ma, decisamente, non basta. Occorre proseguire nel percorso, per la verità già iniziato ma subito arenatosi, di costruzione di un contesto di sviluppo basato in primis sulle risorse che il nostro meraviglioso territorio e la nostra storia ci offrono. E qui arriviamo al punto: è possibile che nessun rappresentante delle istituzioni a nessun livello si sia reso conto che questa valorizzazione non esiste? È possibile che nessuno si sia accorto, ad esempio, che la ricorrenza di san Valentino, seppur conosciuta in tutto il mondo, sia associata alla città solo da chi risiede nelle immediate vicinanze?

Il turismo umbro sta seriamente rischiando una gravissima crisi, conseguenza in parte del terremoto, in parte delle pessime strategie di comunicazione adottate subito dopo, che hanno convinto tanti potenziali turisti che tutto il nostro territorio sia danneggiato o soggetto a rischio sismico, aumentando un clima di paura già decisamente esagerato. Proprio nel mezzo di questa criticità, non è assolutamente tollerabile una mancanza come quella descritta sopra da parte delle istituzioni.

Non è pensabile che non esistano iniziative, magari anche di concerto con altre realtà nelle immediate vicinanze (non necessariamente umbre) atte a valorizzare il commercio e le produzioni locali, a far conoscere, ad esempio, le nostre tradizioni enogastromiche, che potrebbero essere una miniera d’oro e creare occupazione e valore se solo fossero prese in considerazione anche nel resto del mondo. A livello istituzionale esiste chiaramente un problema di volontà, se non di incapacità politica nella gestione di questo tema.

Si prenda ad esempio la notizia, non nuova per la verità, apparsa lo scorso 14 febbraio in un quotidiano locale, in cui si descrivevano le iniziative Valentiniane nella città di Verona, candidamente definita “città degli innamorati”. Non credo sia difficile indovinare quali iniziative, tra quelle della città di Verona e la nostra, abbiano avuto rilevanza internazionale. È arrivato il momento per Terni di fare delle scelte, bisogna rimettere politica, cittadini, commercianti, artigiani e operatori locali intorno a un tavolo e costruire una proposta concreta e soprattutto condivisa che ci ripari da una tempesta sempre più vicina, iniziando, perché no, proprio da San Valentino, magari passando anche per Piediluco, Marmore (che meritano certamente altrettanta attenzione) e le altre realtà che ci circondano.

Magari facendo capire ai giovani (categoria di cui faccio fieramente parte) che con cultura e tradizioni si può lavorare e mangiare, magari dimostrando loro che non si deve per forza emigrare per costruirsi un futuro”.

Foto: (archivio) Terni Life ©

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