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SISMA, I DATI DEI SOPRALLUOGHI SUGLI EDIFICI: ANCHE LA PROVINCIA DI TERNI

Il 64 per cento a Norcia, il 39 per cento a Preci, il 37 per cento a Cascia il 15 per cento a Monteleone di Spoleto: sono queste le percentuali di inagibilità diretta degli edifici nei quattro comuni colpiti dal sisma dove sono previsti controlli a tappeto su tutto il patrimonio edilizio. Sono i dati elaborati dal Centro regionale della Protezione civile, in seguito ai sopralluoghi Fast effettuati fino alle ore 20 di ieri, 29 novembre, dai tecnici incaricati.

A questi dati vanno aggiunti quelli relativi all’inagibilità “per rischio esterno” (e cioè edifici che potrebbero essere utilizzati ma che sono situati in zone a rischio per effetto degli edifici circostanti) che portano gli edifici di Norcia al 72 per cento di non utilizzabilità, quelli di Preci al 44 per cento, a Cascia si arriva al 42 per cento ed a Monteleone al 17 per cento.

Da sottolineare che in queste rilevazioni mancano ancora i dati relativi alle cosiddette zone rosse di Norcia (centro storico capoluogo ed alcune frazioni) e Preci (in particolare alcune frazioni) dove i sopralluoghi sono iniziati nella giornata di oggi soprattutto per verificare la possibilità di riaprire alcune parti dei nuclei abitati attualmente interdetti. Ed è evidente dunque che per quanto riguarda Norcia e Preci le percentuali di inagibilità sono destinate a crescere man mano che i tecnici potranno esaminare queste situazioni più gravi.

Negli altri 20 comuni umbri dove i rispettivi sindaci avevano presentato richiesta di sopralluogo fast invece la situazione registra mediamente il 76 per cento di agibilità, il 23 per cento di edifici non utilizzabili per danni diretti e l’1 per cento non utilizzabili per rischio esterno. In questi venti comuni, alcuni dei quali della provincia di Terni (evidenziati in rosso) sono stati effettuati 1318 sopralluoghi: Arrone , Avigliano, Baschi, Bastia, Bevagna, Cannara, Collazzone, Foligno, Giano, Magione, Massa Martana, Montefranco, Perugia, Poggiodomo, Spello, Spoleto, Valfabbrica, Giove, Trevi e Valtopina.

Foto: TerniLife ©

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